cctm collettivo culturale tuttomondo Hermann Hesse da L’ultima estate di Klingsor
Sappiamo quanto sia rosso e dolce il vino dei sogni.
Hermann Hesse
da L’ultima estate di Klingsor, Sperling & Kupfer, 1931
illustrazione: Dominique Fortin
traduzione: Barbara Allason
Il pittore Klingsor ha solo quarantadue anni, ma sente che non riuscirà a tenere a lungo accesa la fiamma intensa e scintillante della sua esistenza troppo piena, troppo appassionata, troppo profondamente vissuta per durare ancora. Questa sarà la sua ultima estate. Il piacere e il tormento della sua pittura, la gioia e l’ossessione della creazione, l’amicizia sincera, un amore nuovo, delicato, diverso, l’incanto di una natura in cui non si teme l’abbandono e il suo stesso animo irrequieto accompagnano i suoi ultimi giorni, vissuti con la veemenza, lo slancio e l’impazienza di chi non si accontenta del fluire indolore del tempo, ma tenta di strappare ogni minuto alla vita, con sempre rinnovata voluttà, il senso delle proprie ore.
Hermann Hesse (Calw, 1877 – Montagnola, 1962) è stato uno scrittore, poeta e pittore tedesco naturalizzato svizzero, insignito del premio Nobel per la letteratura nel 1946.
La sua produzione, in versi e in prosa, è vastissima e consta di quindici raccolte di poesie e trentadue tra romanzi e raccolte di racconti. I suoi romanzi più famosi sono Peter Camenzind (1904), Gertrud (1910), Demian (1919), Siddhartha (1922), Il lupo della steppa (1927), Narciso e Boccadoro (1930) e Il giuoco delle perle di vetro (1943). Ciascuno di questi lavori esplora la ricerca di autenticità dell’individuo, la conoscenza di sé e la spiritualità, che rispecchiano l’interesse dell’autore per l’esistenzialismo (Schopenhauer e Nietzsche), oltre che il misticismo della filosofia orientale, specialmente induista e buddhista.
Assieme a Franz Kafka e Thomas Mann, Hesse è tra gli scrittori di lingua tedesca del XX secolo più letti nel mondo, tradotto in più di 60 lingue e con circa 150 milioni di copie vendute in tutto il mondo. (fonte Wikipedia)
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