collettivo culturale tuttomondo Giuseppe Arcimboldo Vertumno
Giuseppe Arcimboldo, o Arcimboldi, (Milano, 5 aprile 1527 – Milano, 11 luglio 1593) è stato un pittore italiano del periodo manierista.
Noto soprattutto per le “Teste Composte”, ritratti burleschi eseguiti combinando tra loro, in una sorta di trompe-l’œil, oggetti o elementi dello stesso genere (prodotti ortofrutticoli, pesci, uccelli, libri, ecc.) collegati metaforicamente al soggetto rappresentato, in modo da sublimare il ritratto stesso … continua a leggere su Wikipedia
_
Giuseppe Arcimboldo, también escrito Arcimboldi (Milán, 1527-ibidem, 11 de julio de 1593), fue un pintor italiano.
Conocido sobre todo por sus representaciones manieristas del rostro humano a partir de flores, frutas, plantas, animales u objetos, pintaba representaciones de estos objetos en el lienzo, colocados de tal manera que todo el conjunto tenía una semejanza reconocible con el sujeto retratado.
Un proceso cercano a la anamorfosis en el contexto de las ilusiones ópticas o también, la llamada pareidolia. A esta técnica y tópico pictóricos se les llamaron “cabezas compuestas”, intrincaciones de manera antropomórfica, de carácter paródico, simbólico y extraño, que serían particulares del pintor … siga leyendo Wikipedia
_
_
opera: Giuseppe Arcimboldo, L’imperatore Rodolfo II in veste di Vertumno (1591) – ubicazione: Skokloster Castle, Svezia
Realizzato nel 1590 il quadro ritrae lo stesso imperatore Rodolfo II, il cui profilo fiero e maestoso è riprodotto in pieno stile Arcimboldo.
Il naso non è altro che una pera, poggiata su due enormi pesche, le guance, e attorniato da grappoli d’uva e spighe di grano, che formano la capigliatura del grande condottiero. Un occhio attento potrà individuare molti altri elementi sul volto di Rodolfo, fin troppi da menzionare.
Certamente saltano subito all’occhio i due piccoli pomodori “ciliegini”, che affiancati rappresentano le labbra rosso vermiglio dell’Imperatore.
Vertumno è il Dio delle stagioni e, non a caso, è l’ultimo ritratto del ciclo delle Stagioni di Arcimboldo, il giusto coronamento della gloria degli Asburgo che in sé contiene e trascende lo scorrere del tempo.
Non è casuale nemmeno la scelta di rappresentare ogni frutto e fiore all’apice della sua bellezza, in pieno e rigoglioso splendore e, ancora una volta, in chiaro riferimento alla longevità e alla grandezza della famiglia imperiale.
Ecco il manierismo sperimentale di Arcimboldo, che non si limitò a ritrarre fedelmente i suoi soggetti, ma riuscì ad elevare i prodotti della tavola (insieme a molti altri oggetti) allo status di vere e proprie opere d’arte, degne di contribuire a creare i volti di re e regine.
collettivo culturale tuttomondo Giuseppe Arcimboldo Vertumno