cctm collettivo culturale tuttomondo Forugh Farrokhzad (Iran)
Il dono di Forugh Farrokhzad (Teheran, 1934 – Teheran, 1967)
Io parlo dai confini della notte
dal termine del buio
e parlo
dei confini della notte.
Se vieni a casa mia, caro, portami un lume
e uno spiraglio da cui poi guardare
la folla nel vicolo felice.
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da Io parlo dai confini della notte, Bompiani, 2023
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foto: Fourgh Farrokhzad, dalla rivista Tamasha, 1972
traduzione: Domenico Ingenito
Forugh Farrokhzad (Teheran, 1934 – Teheran, 1967) è stata una poetessa, regista e scrittrice femminista iraniana, una delle rappresentanti più importanti e controverse della modernità iraniana.
In un brevissimo arco di vita Forugh Farrokhzad ha lasciato un segno profondo nella cultura non solo del suo paese ma di tutto il mondo: paragonata ad Anna Achmatova e Sylvia Plath, celebrata come una figura di rottura e ribellione, è stata traduttrice e cineasta, ma soprattutto una grandissima poetessa.
Si sposa giovanissima, poi lascia il marito per dedicarsi interamente alla scrittura e all’arte, sia in patria che in Europa. Nel 1963 scrive e dirige un corto di venti minuti, La casa è nera, ambientato in un lebbrosario, che accende un vivissimo interesse nel mondo cinematografico, mentre le sue raccolte poetiche suscitano scandali ed entusiasmi in un Iran ancora fortemente legato alla tradizione. L’ultimo libro pubblicato in vita, Una rinascita, è considerato un capolavoro del modernismo persiano.
Muore a Teheran nel 1967, a causa di un incidente automobilistico.
Letta oggi, nel clima di persecuzione che circonda le donne iraniane impegnate a cambiare le regole del loro mondo, suona come una straordinaria anticipatrice, ma è stata ed è un’artista senza tempo e fuori dal tempo, che ha vivificato la nobilissima tradizione poetica del suo paese raccontando passione e dolore, tormenti intimi e sussulti dell’anima. I suoi versi sono stati a lungo banditi in Iran, pur circolando sempre sottobanco, e sono tuttora fortemente censurati.
Nel 2023 Bompiani ha pubblicato Io parlo dai confini della notte, che contiene la sua intera opera poetica sia in persiano che in traduzione.
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