collettivo culturale tuttomondo Ennio Flaiano (Italia)
Chi apre il periodo lo chiuda.
È pericoloso sporgersi dal capitolo.
Cedete il condizionale alle persone anziane, alle donne e agli invalidi.
Lasciate l’avverbio dove vorreste trovarlo.
Chi tocca l’apostrofo muore.
Abolito l’articolo, non si accettano reclami.
La persona educata non sputa sul componimento.
Non usare l’esclamativo dopo le 22.
Non si risponde degli aggettivi incustoditi.
Per gli anacoluti servirsi del cestino.
Tenere i soggetti al guinzaglio.
Non calpestare le metafore.
I punti di sospensione si pagano a parte.
Non usare le sdrucciole se la strada è bagnata.
Per le rime rivolgersi al portiere.
L’uso del dialetto è vietato ai minori dei 16 anni.
È vietato servirsi del sonetto durante le fermate.
È vietato aprire le parentesi durante la corsa.
Nulla è dovuto al poeta durante il recapito.
Ennio Flaiano
da La grammatica essenziale (consigli di scrittura), 1959
immagine: Garry Gay
Ennio Flaiano (Pescara, 1910 – Roma, 1972) è stato uno sceneggiatore, scrittore, giornalista, umorista, critico cinematografico e drammaturgo italiano.
Nato in Abruzzo, si trasferì a Roma dove svolse gran parte della sua attività culturale e artistica. Flaiano è noto soprattutto per la sua collaborazione con Federico Fellini, con cui scrisse i soggetti e le sceneggiature di film celebri come La strada, La dolce vita e 8½.
Flaiano fu anche un acuto osservatore della società italiana del Novecento, esprimendo le sue idee attraverso scritti satirici, aforismi, epigrammi e romanzi. Nel 1947 vinse la prima edizione del Premio Strega con il romanzo Tempo di uccidere, ispirato alla sua esperienza in Etiopia. La sua produzione letteraria è caratterizzata da un tono ironico, disincantato e spesso amaro, che riflette le contraddizioni e le inquietudini del suo tempo.
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