collettivo culturale tuttomondo Emil Nolde (Danimarca)
opera: Emil Nolde, Cielo e mare, 1930
Nolde dipinge Cielo e mare nel 1930, è una delle sue tante marine.
Ha 63 anni ed è nel pieno della sua maturità artistica. Le pennellate, a larghe campiture, esprimono libertà. I colori ci incantano e creano tensione a causa del peso differente loro assegnato nella composizione. Il rosso predomina, campeggia nel cielo, esprime passione, desiderio di innalzarsi al di sopra della umana mediocrità; l’attaccamento alla vita, la quiete, l’armonia che il verde e il blu del mare comunicano restano schiacciati, quasi neutralizzati dal rosso. Questo dipinto riesce a farci penetrare nella sua anima inquieta, preda di emozioni e misticismo che sono la forza visionaria della sua pittura.
Emil Nolde, pseudonimo di Emil Hansen (Nolde, 1867 – Seebüll, 1956), è stato un pittore danese.
Uno dei maggiori esponenti dell’espressionismo tedesco, Nolde fece parte del gruppo Die Brücke, vera e propria comunità di artisti impegnati tra la ricerca delle proprie radici germaniche e l’amore per l’esotismo sulle tracce dell’amato Gaugain.
L’ispirazione delle sue opere è di carattere visionario, e talora grottesco, attinta ai grandi avvenimenti religiosi o a un repertorio mitologico scaturito dalla sua stessa immaginazione.
Eseguì anche paesaggi e marine, investiti da un allucinante potere di trasfigurazione, messo in opera dal colore disteso in grandi superfici.
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Visionarietà è un termine che implica molteplici significati ma nel campo artistico ha una sua precisa connotazione. E’ intesa come rivoluzione, contestazione dei valori della società borghese e della cultura che li sostiene, è vista come capovolgimento della realtà, è portatrice di una nuova idea di bellezza. Rappresentante di questa rivoluzione in Germania è il movimento espressionista Die Brucke (Il ponte) nato a Dresda nel 1905 a cui Nolde aderisce nel 1907 su invito del gruppo di artisti tedeschi che ne fanno parte e che restano “colpiti dalle tempeste di colori” nei suoi dipinti.