cctm collettivo culturale tutomondo Emanuel Carnevali Quasi un Dio
Almost a God
I am dying under this heat
but there may be worse.
I love my wife
but I should love her more.
I love my sweetheart but her love should be more universal.
One word describes her but I do not know which word.
All shorter than something else:
All is more God-like than something else.
There is competition in the chaos,
which is very foolish.
I am in doubt as a bent willow branch
nodding to the water.
I admire the devil for he leaves things unfinished.
I admire God for he finishes everything.
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(October-December 1931)
da Il primo dio, a cura di Maria Pia Carnevali, Adelphi, 1978
Emanuel Carnevali nacque a Firenze il 4 dicembre 1897 e morì a Bazzano (BO) l’11 gennaio 1942.
Ebbe il destino di un poète maudit: dopo una difficile infanzia trascorsa in parte in collegio, e in parte nella nuova famiglia che il padre si era fatto a Bologna, risposandosi dopo la morte della madre di Emanuel, partì appena sedicenne per gli Stati Uniti, che dovevano diventare, il luogo simbolico della sua vita e della sua letteratura. Passò attraverso numerosi e umili mestieri, finché lo si ritrova nella cerchia degli scrittori americani di punta in quegli anni. Ezra Pound, William Carlos Williams, Sherwood Anderson, Robert McAlmon lo accolsero come uno dei loro, con ammirazione e insieme sconcerto dinanzi a questo difficile e imprendibile personaggio, e inclusero subito testi suoi nelle loro celebri antologie e riviste.
Carnevali scriveva in inglese, la sua unica lingua era quella dell’esilio imparata a orecchio, e portava così nella poesia americana un soffio selvatico, di cui fu avvertita la novità.
Nel 1922 fu colpito da encefalite e dovette tornare in Italia. Trascorse in un ospedale vicino a Bologna gli ultimi anni della sua vita, e lì ancora lo raggiungevano le lettere dei suoi amici americani. Morì nel 1942 a Bazzano, in provincia di Bologna. (di Flavio Almerighi )
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