cctm collettivo culturale tuttomondo Elvira Manco (Italia)
Una telefonata di Elvira Manco (Andria, 1957)
Ti informo che la mia anima se n’è andata
(non l’avevi capito?)
Ti informo che sto destrutturando
il vivibile. Il disegno non s’incastra.
Ho da coprire uno spazio di ore
con la sequenza soffocante dei minuti.
Ti informo che non ascolterò
le inezie della tua giornata né
farò finta di non sentire
che la tua linfa scorre altrove.
Mi lascerò incancrenire nell’istante
in cui mi dici che tutto va bene
e che non c’è bisogno di urlare.
Mi lascerò murare dietro
la tua porta chiusa se questo
può servire a lasciare un segno
l’indicazione di un passaggio.
Ti informo che sono qui e non
mi muoverò fino alla fine dei
miei giorni che il passare delle
stagioni logorerà prima i miei abiti,
la pelle, mi lascerà cadere ciocche
di capelli, fiocchi di emozioni,
resterò scarna ed essenziale come
fossile inglobato nella roccia.
Ti informo che sono a casa.
Che la mia casa è un punto
preciso nella mia anima.
Che la mia anima se n’è andata.
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foto: Robert Mapplethorpe – fair use
Elvira Manco è nata ad Andria nel 1957 ed è stata operatrice culturale della Regione Puglia fino al 2020.
Si è dedicata al teatro amatoriale come autrice, regista e attrice. Ha vinto numerosi premi nell’ambito del teatro, della poesia e della narrativa. Nel 2021 ha pubblicato il romanzo Magnificat.
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Elvira Manco, Magnificat, Amarganta, 2021
Con una prosa curata, delicata e poetica, Elvira Manco tratteggia il ritratto vivido di Emma, Sara e Didina intrecciandone il destino in un momento particolare della loro esistenza. Con maestria, l’autrice alterna le voci delle protagoniste che oscillano tra il presente e il passato sul filo conduttore rappresentato dalla parabola di Emma. I dilemmi, i tentativi, le ansie, la paura della solitudine e, più oscura e minacciosa, la paura della morte, sono i temi portanti dell’intera vicenda. Ma la paura più grande che emerge dalle nebbie dell’inconscio, è quella del senso e del valore di ciascuna esistenza. Il tema dell’accompagnamento alla morte, dell’eutanasia, dei moti segreti e inconfessabili dell’anima ma, in definitiva, della ricerca della bellezza, in tutte le sue forme, persino quelle più dolorose, toccano il lettore nel profondo, accendendo una nuova luce di consapevolezza sul suo quotidiano.