centro cultural tina modotti Elisabetta Destasio Vettori (Italia)
de Elisabetta Destasio Vettori (Italia)
Si pudieran tus dedos
cautivos por la confianza–
aún insertarse en
mis entrañas
si pudieras entrar en mí,
esparcir tu historia
-la semilla te engulliría
como si fueras fértil;
ningún tiempo
de separación– digo
tierra y sombra y mi
desnudo jardín,
desnudo cuerpo sobre el tuyo,
aún.
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di Elisabetta Destasio Vettori (Italia)
Potessero le tue dita
avvinte da fiducia –
ancora infilarsi nelle
mie viscere
potessi entrare in me,
spargere la tua storia
– seme t’ingoierei
come fossi fertile;
nessun tempo
di separazione – dico
terra e ombra e mio
nudo giardino,
nudo corpo sul tuo,
ancora.
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Traduzione: Antonio Nazzaro
Foto: Elisabetta Destasio Vettori
Elisabetta Destasio è nata e vive a Roma. Sin dall’adolescenza ha sviluppato la predilezione per la scrittura, la poesia, il canto e la danza.
Inclinazione naturale rafforzata da un ambiente familiare fertile e dalla stretta amicizia di suo padre con Pier Paolo Pasolini. Di formazione classica, oltre a comporre poesie per pura passione, ha intrapreso dal 1995 un intensa attività nell’ambito delle produzioni teatrali e musicali, collaborando con Carmelo Bene, Luciano Berio, Lina Sastri, Ennio Morricone.
Dal 2013 è anche consulente editoriale ed editor. È membro del comitato organizzativo del Premio Poesia Città di Fiumicino, dal 2015.
Per i tipi di Annales Edizioni e con la prefazione di Alberto Bertoni ha pubblicato le sillogi “Sogno d’acciaio” e “Corpo in animae”. LietoColle Editore l’ha inserita nell’Agenda Poetica 2013 ed è presente nell’Atlante dei Poeti redatto dal Portale di letteratura dell’Università di Bologna.
Ed ancora “La ricerca”, con la supervisione e cura di Alberto Bertoni e Milo De Angelis, “Quartine d’amore e d’altri sensi”, “Romanzo in rosso” e “Inedita”, un’opera in endecasillabi. E poi “Donne senza voce”, un racconto/testimonianza di donne nel sud est dell’Africa. Storie di violenza e vita sopravvissuta. Conduce approfondimenti sul tema del dolore e della malattia, in collaborazione con l’équipe del Policlinico di Tor Vergata a Roma. Coordinamento letterario di Giampaolo Gombi e del prof. Gianmario Anselmi, già direttore del Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica, presso l’Università di Bologna.
Potessero le tue dita … Si pudieran tus dedos … di Elisabetta Destasio Vettori (Italia)