cctm collettivo culturale tuttomondo Edmondo Bacci (Italia)
Edmondo Bacci (Venezia , 1913 – Venezia 1978) è stato un pittore italiano.
Il suo primo maestro d’accademia a Venezia, Virgilio Guidi, ne influenza in modo determinante lo stile e la poetica, introducendolo alla lettura della teoria dei colori di Johann W. Goethe e sviluppandone la sensibilità verso la luce quale “scopritrice delle cose e delle forme”.
Bacci accosta a queste lezioni un vivo interesse per le grandi tele del passato, in particolare per il colorismo luministico di Giovanni Bellini, Giorgione e Giambattista Tiepolo, e per le architetture del XVIII secolo in cui luce e spazio sono protagonisti.
Nel 1945 tiene la prima personale alla Galleria del Cavallino di Venezia e tramite il gallerista Carlo Cardazzo entra in contatto con la poetica dello Spazialismo, che si sta discutendo a Milano intorno a Lucio Fontana. Sarà attraverso lo Spazialismo che Bacci trova il modo per farsi conoscere e inserirsi tra gli artisti contemporanei più innovativi.
Nel 1948 partecipa per la prima volta alla Biennale di Venezia e da allora vi è regolarmente invitato. Inizia quindi a esporre alle mostre dello Spazialismo in Italia e all’estero.
Verso la metà degli anni cinquanta Peggy Guggenheim rimane affascinata dall’uso intenso e nuovo del colore che contraddistingue i suoi lavori e ne diventa attiva sostenitrice, tanto che Bacci e Tancredi Parmeggiani saranno gli unici artisti italiani da lei sostenuti. Dopo un’importante personale alla Galleria del Cavallino nel 1955, l’anno seguente Bacci espone negli Stati Uniti, alla Seventy- Five Gallery di New York, con una mostra che apre una stagione di successi presso i collezionisti americani e internazionali. Nel 1958 gli viene dedicata una sala personale alla Biennale di Venezia, nel 1961 espone alla Drian Gallery di Londra e partecipa alla mostra “Neue Italienische Kunst” alla Galerie 59 di Aschaffenburg in Germania, l’anno dopo è alla Frank Perls Gallery di Beverly Hills.
opera: Edmondo Bacci, Fabbrica, 1951 – collezione privata
Edmondo Bacci (Venice, 1913 – Venice, 1978) was an Italian painter.
His first academy teacher in Venice, Virgilio Guidi, significantly influenced his style and poetics, introducing him to the reading of Johann W. Goethe’s color theory and developing his sensitivity towards light as the “discoverer of things and forms.”
Bacci complemented these lessons with a keen interest in the great canvases of the past, particularly the luminous colorism of Giovanni Bellini, Giorgione, and Giambattista Tiepolo, as well as the 18th-century architectures where light and space are protagonists.
In 1945, he held his first solo exhibition at the Galleria del Cavallino in Venice, and through gallery owner Carlo Cardazzo, he came into contact with the poetics of Spatialism being discussed in Milan around Lucio Fontana. It was through Spatialism that Bacci found a way to become known and to insert himself among the most innovative contemporary artists. In 1948, he participated for the first time in the Venice Biennale and has been regularly invited since then. He began to exhibit at Spatialism exhibitions in Italy and abroad.
By the mid-1950s, Peggy Guggenheim became fascinated by his intense and novel use of color that characterizes his works and became an active supporter, making Bacci and Tancredi Parmeggiani the only Italian artists she supported. After an important solo exhibition at the Galleria del Cavallino in 1955, the following year Bacci exhibited in the United States at the Seventy-Five Gallery in New York, with a show that opened a season of success among American and international collectors. In 1958, he was dedicated a personal room at the Venice Biennale; in 1961 he exhibited at the Drian Gallery in London and participated in the “Neue Italienische Kunst” exhibition at Galerie 59 in Aschaffenburg, Germany. The following year he was at the Frank Perls Gallery in Beverly Hills.
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