cctm collettivo culturale tuttomondo Doris Bellomusto Finestre aperte
Finestre aperte di Doris Bellomusto (Cosenza, 1979)
Cuore al vento,
occhi al cielo.
Il profumo dell’erba tagliata,
il ricordo di quando sapevo
non pensare,
dimenticando il mondo
ai piedi di un ciliegio.
I ricordi indossano
abiti leggeri.
da A corpo libero, Le Pecore Nere, 2024
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Un corpo libero è quello che spunta nella luce come una carne musicale, in attesa della sua ombra tradita. È il sogno di un bosco di nuvole sciatte, pascolate nel primo vento dell’autunno, nell’iride viola del crepuscolo. Lo spirito, canta Doris Bellomusto, è un animale leggero e randagio. I suoi atomi danzano in segreta e labile armonia, seguendo gli accadimenti ignoti di un miracolo. I passi di questa coreografia selvaggia sono erranti e autentici: non riescono a trovare la forma fissa del simbolo ma disegnano un labirinto gioioso, nel cui cuore risuona la verità di un amore.
dalla prefazione di Marina Maggi
Doris Bellomusto (Cosenza, 02/09/1979), si è laureata in lettere classiche presso l’Università della Calabria, insegna materie letterarie presso il “Liceo G. Pascoli” di Barga, in provincia di Lucca, dove vive dal 2011.
Non ha mai dimenticato né i suoi studi classici né le sue radici meridionali. Dalle sue inestinguibili nostalgie sono nate le raccolte di poesie “Come le rondini al cielo”, edizioni “Tracce”, pubblicata nel Marzo 2020 , “Fra l’Olimpo e il Sud”, Poetica edizioni, 2021, “Nuda”, Ladolfi Editore, 2022 e “A corpo libero”, Le Pecore Nere, 2024
Alcune sue poesie sono risultate vincitrici in occasione di concorsi letterari e pubblicate all’interno di antologie di autori vari.
Non so spiegare cosa sia per me la poesia, ma credo sia giusto presentarmi a chi mi legge.
Scrivo versi imperfetti, cercando di avere sempre cura del suono che creano le mie parole, della musica o del rumore che possono fare nel cuore dell’altro. Scrivo per alleggerire il carico dei giorni, per stanare l’anima che si nasconde nella prosa ordinaria della quotidianità.
La poesia si nasconde e io la cerco negli aspetti più prosaici del mio vivere, ma la poesia è anche nascondiglio e riparo. Mi veste la poesia e nello stesso
tempo mi spoglia. Indosso abiti leggeri quando scrivo, mi spoglio delle mie convinzioni e scopro aspetti inediti del mio mondo, ma soprattutto del
mio modo di stare al mondo. La poesia mi svela un segreto da niente, ma che spesso si dimentica, mi insegna che non si sta al mondo, si sta nel mondo.
È un tuffo, un’immersione questa mia poesia e io spero di fare un po’ di bene a chi mi legge.
Doris Bellomusto
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