cctm collettivo culturale tuttomondo Daniela Andreis (Italia)
Ho una casa di pane,
non è grave,
solo se piove,
perde la crosta,
un merlo si mangia la porta e,
piano piano cade
Daniela Andreis
da La casa orfana, Lieto Colle, 2014
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illustrazione: Beatriz Martin Vidal
Daniela Andreis, giornalista, vive e lavora a Verona.
Ha pubblicato raccolte di racconti e fotografie nel libro La terra piana (Nuoviorizzonti, 2001) e I maestri del tabacco (Nuoviorizzonti, 2004). Ha rielaborato storie della cultura locale che sono state portate in scena da Gianni Franceschini.
Con il racconto La leggenda della strega di Terranegra ha vinto, nel 2001, il primo premio di narrativa Giulio Leati. Nel 2009 ha curato la biografia Due centimetri tra mare e fiume, Storia di Mario Crocco. Nel 2011, con la poesia Mi chiamo disabitata, ha ricevuto la menzione di merito al Premio Internazionale di Poesia Luigi di Liegro.
Nel 2014 con Lieto Colle ha pubblicato la Casa Orfana.
Nel 2017 ha pubblicato la raccolta poetica L’ottavo giorno della settimana (LietoColle) e nel 2018 suoi testi sono apparsi nell’antologia Il corpo, l’eros (Giuliano Ladolfi, a cura di Franca Alaimo e Antonio Melillo).
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Ne La casa orfana Daniela Andreis ci fa respirare un’atmosfera di struggente decadimento.
Il titolo, ben riassumendo il senso della silloge, ci dice che la casa, gli oggetti, gli stessi muri vivono della vita delle persone che la abitano. Se esse l’abbandonano anche la casa lentamente muore e le cose smarriscono il loro significato, restano orfane, appunto, condannate a una vita di lievi fruscii, di rimpianto del senso perduto.
Questa vita nascosta delle cose appare peraltro in ogni verso, sicché alla fine la casa stessa sembra fatta di carne, pura estensione del corpo della poetessa; di lei vive, con lei decade, “Ho una casa di pane, /non è grave,/ solo se piove, /perde la crosta/ un merlo si mangia la porta/ e, piano piano, cade. “
cctm collettivo culturale tuttomondo Daniela Andreis (Italia)