colletivo culturale tuttomondo Corrado Alvaro
La disperazione più grande che possa impadronirsi di una società è il dubbio che essere onesti sia inutile.
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Corrado Alvaro
da Ultimo diario, Bompiani, 1961
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opera: Valerie Hegarty, First Harvest in the Wilderness with Woodpecker, 2011 – fair use
Corrado Alvaro (San Luca (Reggio Calabria), 1895 – Roma, 1956) fue un escritor, dramaturgo, periodista y poeta italiano … siga leyendo Wikipedia
Unico degli scrittori calabresi di questo secolo ad essere entrato nella dimensione della classicità, Alvaro ha disseminato i suoi articoli nelle terze pagine dei maggiori quotidiani italiani («Il Mondo»; «Corriere della Sera»; «Il Messaggero»; il «Popolo di Roma»; «La Stampa»); è stato poeta innovativo (le Poesie grigioverdi sono del ’17); romanziere di respiro europeo (da L’uomo nel labirinto, del ’26, a L’uomo è forte, del ’38); diarista (Quasi una vita è tra i più bei giornali di bordo che uno scrittore abbia vergato); autore e critico di teatro (Lunga notte di Medea si pone di diritto tra i grandi testi tragici del nostro secolo); memorialista del mondo sommerso (la trilogia con tale titolo); e, inoltre, finissimo traduttore ed intellettuale e saggista di rilevanza assoluta, anche in virtù di un’esperienza cosmopolita che lo portò a vivere per qualche tempo a Parigi ed a Berlino ed a visitare, da inviato speciale, paesi ed entità antropologiche lontane (Turchia, Russia), con esperienze dalle quali scaturiscono i suoi libri di viaggio.
Una figura di grande complessità, data l’ampiezza degli orizzonti culturali ed ispirativi: Alvaro congiunge il microcosmo calabrese – il paese dell’anima che funge da sostrato a tutto il suo itinerario di scrittore – e la realtà europea, in cui ambiva innestarsi, ma senza cancellare l’identità storico-culturale dei padri. Nella sua opera si raggruma e si esalta l’immagine stessa della Calabria, riproposta nella grandezza della sua storia e nella sua fermentante forza d’irradiazione; e vi confluisce tutta una linea di tradizione culturale e di civiltà, che va dalle radici magnogreche a Gioacchino da Fiore, da Campanella a Padula (fonte Fondazione Corrado Alvaro)
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