collettivo culturale tuttomondo Codex Purpureus Rossanensis
Il Codex Purpureus Rossanensis è un manoscritto onciale greco del VI secolo, conservato nel Museo diocesano e del Codex di Rossano e contenente un evangeliario con testi di Matteo e Marco.
Il Codex è stato riconosciuto quale Patrimonio dell’ Umanità e inserito nelle liste Unesco, nella Categoria “Memory of the Word”, il 9 Ottobre 2015.
Deve l’aggettivo “Purpureus” al fatto che le sue pagine sono rossastre (in latino purpureus) e contiene una serie di miniature che ne fanno uno dei più antichi manoscritti miniati del Nuovo Testamento conservatisi… continua a leggere su Wikipedia
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El Codex Rossanensis ( Museo de la Catedral de Rossano) es un manuscrito bíblico luminado del siglo VI, realizado en pergamino purpúreo.
Contiene el Evangelio de Mateo y el de Marcos… siga leyendo Wikipedia
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immagine: Codex Purpureus Rossanensis, tavola dei Canoni – ubicazione: Museo Diocesiano e del Codex di Rossano (Cs)
Per il fatto di essere costituito da 188 fogli (e 376 pagine) di finissima pergamena purpurea il Codex è considerato il più prezioso dei 7 codici purpurei miniati oggi esistenti al mondo.
Ritrovato nel 1879 all’interno della sacrestia della Cattedrale di Maria Santissima Achiropita di Rossano, il manoscritto riporta testi vergati in oro ed argento ed è impreziosito da 14 miniature, che illustrano i momenti più significativi della vita e della predicazione di Gesù.
Le miniature conservate nel codice di Rossano sono quattordici.
Di esse, dodici raffigurano eventi della vita di Cristo (La Resurrezione di Lazzaro, L’ingresso di Gesù a Gerusalemme, Il colloquio con i sacerdoti e la cacciata dei mercanti dal tempio, La parabola delle dieci vergini, L’ultima cena e la lavanda dei piedi, La comunione degli apostoli, Cristo nel Getsemani, La guarigione del cieco nato, La parabola del buon samaritano, Il processo di Cristo davanti a Pilato, La scelta tra Gesù e Barabba), una fa da titolo alle tavole dei canoni andate perdute, e l’ultima è un ritratto di Marco, che occupa l’intera pagina.
Tutte le miniature vennero dipinte su di una pergamena meno sottile di quella usata per il testo dei Vangeli; a essa fu applicata una tinta purpurea diversa da quella adoperata per le pagine destinate al testo.
La pergamena più spessa forniva una base più solida ai colori, mentre la tinta più opaca impediva alla miniatura dipinta sulla facciata di un foglio di essere vista rovesciata sull’altra facciata. Esso è strutturato in modo che miniature e testo risultino raggruppati in fogli distinti.