cctm collettivo culturale tuttomondo Claudio Licandro (Italia)
Mi hai preso la mano
e mi hai portato lontano,
ora che non ci sei
non so più tornare.
Mi sono perso in te
come in un paesaggio.
Claudio Licandro
immagine dal web
Si parla molto di letteratura e lettura in generale, ma spesso è la narrativa a farla da padrona. La poesia è la Cenerentola di casa. Per questo è importante e utile soffermarsi per riflettere su alcuni motivi per cui è bene leggere poesie e lasciarsi trasportare dalla forza e dall’incanto, a volte oscuro, dei versi.
Lasciate perdere le reminiscenze scolastiche e tutte quelle idee che vogliono che la poesia sia un’arte minore: le cose non stanno affatto così.
Leggere poesie ci aiuta a connetterci con la nostra identità, i nostri problemi e sentimenti. La poesia, in fin dei conti, è come affacciarsi a una finestra e buttare fuori tutto quello che c’è dentro.
Leggere poesie attiva aree del cervello diverse rispetto a quelle che si attivano con la prosa. Di fatto, la poesia mette in funzione il lato destro del cervello, quello preposto, tra le altre cose, alla memoria autobiografica. Il che vuol dire che la poesia ci fa confrontare le parole che ascoltiamo con la nostra esperienza, mescolando, a un livello intimo, l’esperienza sensoriale con quella emotiva.
La poesia è molto più che una parola, è anche immagine e ritmo, è un gioco attraverso il quale piccoli e grandi apprendono a giocare con il linguaggio, il che migliora le connessioni del loro cervello al momento di esprimersi, accrescendo, di pari passo, il loro vocabolario e la loro capacità di comprensione.
Con le giuste parole e le giuste immagini, una poesia può cambiare il tuo punto di vista. La capacità della poesia di trasmettere immagini e sentimenti è superiore ad altre forme letterarie.
Un esempio? Leggete ad alta voce l’inizio di questa celebre poesia di Eugenio Montale:
Meriggiare pallido e assorto
presso un rovente muro d’orto,
ascoltare tra i pruni e gli sterpi
schiocchi di merli, frusci di serpi.