cctm collettivo culturale tuttomondo intervista a Goliarda Sapienza
Un’intervista dai toni allegri quella in cui Goliarda Sapienza, scrittrice catanese trapiantata a Roma, racconta generosamente di sé, della sua carriera e della sua famiglia.
Iscrittasi a sedici anni all’Accademia di arte drammatica di Roma, inizialmente ha lavorato nel cinema e nel teatro, dedicandosi in seguito alla scrittura.
da Goliarda, un programma di Anna Amendola e Virginia Onorato per Rai 3, 1994
Goliarda Sapienza (Catania, 1924 – Gaeta, 1996) è stata una scrittrice e attrice italiana.
A partire dai sedici anni visse a Roma, dove studiò all’Accademia di Arte Drammatica. Negli anni Cinquanta e Sessanta recitò come attrice di teatro e di cinema lavorando, tra gli altri, con Luchino Visconti (in Senso), Alessandro Blasetti e Citto Maselli.
Al suo primo romanzo, Lettera aperta (1967), seguirono Il filo di mezzogiorno (1969), L’università di Rebibbia (1983), Le certezze del dubbio (1987) e, postumi, L’arte della gioia (1998), i racconti Destino coatto (2002), Io, Jean Gabin (2010), Il vizio di parlare a me stessa (2011), le poesie Siciliane (2012) e Ancestrale (2013), La mia parte di gioia (2013), Elogio del bar (2014), Tre pièces e soggetti cinematografici (2014), Appuntamento a Positano (2015) e Lettere e biglietti (2021).
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Giovenche. Goliarda Sapienza, intervistata da Raitre, confessa che quando si trovò di fronte Milan Kundera nudo, con quel coso bestiale, si ritrasse spaventata, disse ”Ma voi siete abituati alle donne nordiche, che sono tutta un’altra cosa, le donne nordiche sono come delle giovenche” (cira min. 15)
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