collettivo culturale tuttomondo Carlo Levi (Italia)
Anno, portami lontano
dalle cose ripetute
fa che non sia vano
il restare solo
e consenti il volo
alle cose perdute.
Carlo Levi
da Poesie inedite. 1934-1946, Carlo Mancosu editore
Illustrazione Dina Carruozzo Nazzaro AtelierD
Carlo Levi nasce a Torino nel 1902 in una famiglia della buona borghesia ebraica (la madre era sorella di Claudio Treves, uno dei leader socialisti riformisti).
Nel 1918, poco dopo la fine della guerra, incontra Piero Gobetti e, per quanto molto giovane, inizia a frequentare il suo gruppo. Nel 1922 pubblica il suo primo articolo sulla «Rivoluzione liberale». Allievo di Casorati, nel 1924 partecipa alla Biennale di Venezia con un quadro. Nello stesso anno si laurea in medicina. Nel 1929 prende parte al movimento pittorico «dei Sei» di Torino. Aderente a «Giustizia e Libertà», nel 1935 viene arrestato e inviato al confino in provincia di Matera.
Da questa esperienza nel 1945 pubblica Cristo si è fermato a Eboli. Nell’immediato dopoguerra dirige «L’Italia libera», organo del Partito d’Azione, e successivamente collabora con molti altri giornali. Contemporaneamente proseguono anche le attività di pittore e di scrittore (L’orologio, 1950; Le parole sono pietre, 1955; Il futuro ha un cuore antico, 1956; La doppia notte dei tigli, 1959; Tutto il miele è finito, 1964). Nel 1963 viene eletto al Senato come indipendente nelle liste del Pci. Rieletto nel 1968.
Gravemente malato di diabete, muore a Roma nel 1975.
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carlo levi (Italia)
Nell’arco della sua vita, l’artista torinese Carlo Levi ha non soltantoscritto in prosa ed in poesia, ma ha altresì dipinto. Pertanto, Levi è stato atutti gli effetti un ‘poeta,’ ossia — etimologicamente — un creatore.
Infatti,lo scrittore piemontese, celebre soprattutto per il libro Cristo si è fermatoa Eboli (1945), ha continuamente corso il rischio di essere oggetto di criti-che unilaterali o di interpretazioni incomplete in quanto spesso non si èvoluto tenere conto della sua completezza o compiutezza di ‘poeta.’
Levi ha sempre scelto il sentiero della ‘perfezione’ poetica ritenendo di poter intal modo dar piena voce al pensiero e all’azione, di poter veramente espri-mere e riformulare compiutamente la sua esperienza di vita come anche ilcontenuto della sua riflessione. Infatti, per Levi, pittura, poesia e prosaformano un’unità, un cerchio perfetto.
Allora, Carlo Levi non può none ssere considerato un autentico Poeta o, per usare un termine a lui particolarmente caro, un vero Contadino (Creatore, Artista, Demiurgo). Lo dimostrano le migliaia di suoi quadri, i suoi scritti in prosa, le sue poesie. (by Donato Sperduto)