cctm collettivo culturale tuttomondo Brunella Gasperini (Italia)
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Sono sposato da quasi vent’anni con una donna che ora si avvicina ai quaranta. È molto bella e dimostra una decina di anni di meno.
L ‘ho sposata che aveva diciannove anni e sono stato il primo e l’ unico uomo della sua vita fino all’ anno scorso, quando ha avuto una breve relazione fondata sulla “curiosità di provare un altro uomo”.
A un certo punto me lo ha confessato spontaneamente, spinta da un profondo senso di colpa. Adesso la cosa è finita ma lei continua a soffrire per quel che mi ha fatto e vuole seppellire ogni ricordo di questa storia, rifiutandosi di parlarne per non cadere nella disperazione e non rischiare un esaurimento nervoso. Io al contrario le ho detto che sbaglia, e l ‘ho esortata e la esorto a parlarne a fondo proprio per analizzare la questione (preciso che l’ho perdonata e l’ amo sempre).
Ho aggiunto che quando né lei né io avremo bisogno di dire qualcosa su questo episodio, ciò significherà che ci saremo del tutto e per sempre liberati da questa ossessione. Chi ha ragione?
(Sergio, 1977)
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Penso che abbia ragione sua moglie. Tra i due, il più ossessionato è lei, lettore.
Sua moglie forse avrebbe già dimenticato, o comunque dimenticherebbe prima e meglio, se lei non continuasse a insistere per farla parlare rimestando nella piaga e impedendo la guarigione. Sua moglie ha sbagliato, ha confessato il suo errore, ha detto spontaneamente quel che sentiva di dover dire.
Lei l’ ha perdonata, dice. Dunque basta.
Smetta di torturarla e di torturarsi. Il “perdono” che ha bisogno di continue confessioni, particolari, rivanghi, nonè un perdono. È una nevrosi che bisogna superare. Se non si riesce a superarla, vuol dire che non si riesce a perdonare: e allora è meglio ammetterlo apertamente, e comportarsi di conseguenza.
A parer mio, nella sua insistenza “a fin di bene” lei non è onesto né con sua moglie né con se stesso.
Brunella Gasperini per la posta del cuore di Annabella
Bianca Robecchi, detta Brunella, coniugata Gasperini (Milano, 22 dicembre 1918 – Milano, 7 gennaio 1979), è stata una giornalista e scrittrice italiana.
Trascorse la maggior parte della sua vita tra Milano, la sua città natale, e San Mamete, piccola frazione della Valsolda, sul Lago di Lugano. Conclusa una breve parentesi come insegnante nell’immediato dopoguerra, iniziò a collaborare con il Corriere della Sera e diversi periodici Rizzoli all’inizio degli anni cinquanta, distinguendosi immediatamente per una visione moderna e progressista sulle questioni che avrebbero dominato la società italiana negli anni successivi.
La rubrica “Ditelo a Brunella”, in particolare, fu pubblicata su Annabella per venticinque anni, e la vide stabilire un dialogo aperto e franco con i suoi lettori su tematiche come il divorzio, l’aborto, la famiglia e la politica. Analoghe tematiche affrontò nella sua rubrica “Lettere a Candida”, pubblicata per molti anni su Novella … continua a leggere su Wikipedia
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