cctm collettivo culturale tuttomondo Blaga Dimitrova (Bulgaria)
Perdita di Blaga Dimitrova (Bjala Slatina, 1922 – Sofia, 2003)
Non so se mi ero innamorata di te.
Mi innamorai però di altre cose, lo so:
di una stanza scomoda rivolta a nord,
di una teiera che crepitava di sera.
Degli alberi mi innamorai che toglievano spazio,
dei solitari e soffocanti cinema di quartiere,
dei dolorosi ricordi di prigione,
di un muro ferito dalle bombe.
Delle fermate del tram, delle foglie ricoperte di brina,
di una calda tasca con castagne bruciate,
della pioggia scrosciante, del suono del telefono,
perfino della nebbia fonda color cenere.
Di tutto il mondo mi ero innamorata, non di te.
Lo scoprivo nuovo, interessante, ricco.
Per questo soffro… Non per averti perso.
Altro ho perduto – il mondo intero.
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da Segnali Poesie scelte 1937-1999, Fondazione Piazzolla, Roma, 2000
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Traduzione di Valeria Salvini
foto Robert Doisneau
Blaga Dimitrova (Bjala Slatina, 1922 – Sofia, 2003) è universalmente considerata una tra le figure più significative nel quadro della letteratura bulgara del secolo XX.
Oltre alla sua attività di traduttrice di classici e moderni della letteratura europea, è stata autrice di poesie, poemi, romanzi, saggi.
Blaga Dimitrova inizia a scrivere giovanissima, collaborando, fin dal 1938, alle riviste bulgare Arte e critica e Vita letteraria, pubblicando le sue prime poesie nella rivista Balgarska rec (Lingua bulgara). Si tratta in prevalenza di componimenti brevi, dai quali emerge lo spirito di curiosità nell’osservazione del mondo circostante unita a una grande semplicità nella resa dei sentimenti. Dal 1950 al 1958 dirige la rivista Settembre e collabora ad un giornale sulla ricostruzione edilizia nei monti Rodopi, nella Bulgaria sud-occidentale. Nei primi anni ’60 è redattrice presso due delle case editrici allora più importanti, Balgarski pisatel (Scrittore bulgaro) e Narodna kultura (Cultura nazionale). In quel periodo vengono pubblicati anche i suoi primi poemi lirici Liliana e Spedizione verso il dì futuro, il primo romanzo In viaggio verso me stessa e i Canti dei monti Rodopi.
La popolarità della poetessa presso il grande pubblico si deve soprattutto alla lirica d’amore. Le raccolte di poesie, dal 1959 “A domani”, seguita da “Il mondo in pugno, “Tempo inverso”, “Condannati all’amore” e “Attimi”, del 1968, contribuirono a completare l’immagine della Dimitrova come di una delle poetesse più amate per sincerità di ispirazione e coraggio nell’affrontare le tematiche esistenziali di una prospettiva “femminile”.
Gli scritti degli anni successivi riflettono il crescente impegno politico e sociale della Dimitrova che fu anche Vice-presidente della Bulgaria dal 1992 al 1993.
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