cctm collettivo culturale tuttomondo Ballate non pagate di Alda Merini
di Alda Merini (Milano, 1931 – Milano, 2009)
Ho una nave segreta dentro al corpo,
una nave dai mille usi,
ora zattera ora campana
e ora solo filigrana
È la mano di Fatima verde di colli,
la rosa del deserto già dura
e una perla nel cuore:
la mia paura
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da Ballate non pagate, Einaudi, 1995
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opera: Christian Schole
Ballate non pagate (Einaudi, 1995) è una raccolta non molto nota che racconta i primi anni della Merini, il periodo in cui viveva intorno ai Navigli, dove incontrava intellettuali di grande calibro come Manganelli (che ne scoprì il talento), a cui fu legata da grande stima e amicizia.
Apparsa tra il 1989 e il 1994, in questa raccolta traspaiono i temi fondamentali della poetessa, come l’amore doloroso verso la vita e verso Dio (“sono una donna stanca di Dio” dice in un verso che però fa trapelare un desiderio ancora folle del sacro). Ma Merini è anche una donna innamorata nel senso più sensuale “del pagano che sta dietro l’uscio”, in una mescolanza di sacro e profano che ricorda certe scrittrici mistiche della Controriforma.
È per questo che Alda Merini è stata ed è amata dai giovani, dai ventenni che si sentono persi nel mondo tra la materia e lo spirito.
Nella raccolta traspare l’amore molto carnale verso la vita, verso gli oggetti che acquistano un’anima e soprattutto l’esistenza del corpo nel momento in cui la poetessa sente la morte dei suoi più cari amici.
È una protesta contro il dissolversi del corpo questa sua carnalità che lo vede come l’umile servitore dell’anima, l’unico che fa capire la nostra mortalità. Può non essere bello, ma ci dobbiamo convivere fino alla morte.
È la femminilità infelice di Alda Merini che la porta a innamorarsi di uomini senza poesia verso i quali prova un trasporto doloroso. Ma non è solo questo. Alda è pura, innocente nelle sue passioni, come tutti quelli che vivono in profondità nello scorrere della vita. Una grane poetessa che meriterebbe maggiore spazio nelle storie della letteratura per le scuole perché alla fine si faccia storia della poesia del secondo Novecento che ai più è sconosciuta ed è anche un modo per rinnovare il canone italiano troppo maschile.
cctm collettivo culturale tuttomondo Ballate non pagate di Alda Merini