collettivo culturale tuttomondo amelia rosselli
di Amelia Rosselli (Italia)
I fiori vengono in dono e poi si dilatano
una sorveglianza acuta li silenzia
non stancarsi mai dei doni.
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de Amelia Rosselli (Italia)
Las flores crecen como dones y después se dilatan
una vigilancia aguda las silencia
no cansarse jamás de los dones
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dipinto: Etienne Adolphe Piot, Ragazza con fiori, dettaglio, 1910
Amelia Rosselli (Parigi 1930 – Roma 1996) poetessa italiana. Nata da Carlo Rosselli, esule, e da madre inglese, è vissuta in Francia, Inghilterra, Stati Uniti prima di stabilirsi a Roma, dove è morta suicida.
I suoi versi la collocano in primissimo piano nella ricerca letteraria contemporanea: Variazioni belliche (1964); Serie ospedaliera (1969); Documento (1976); Primi scritti (1980); Impromptu (1981); Appunti sparsi e persi (1983 e 1996); La libellula (1985); Sleep (Poesie in inglese) (1992); Diario ottuso (1996). La sua prosodia, fortemente innovativa, fa uso della parola affrancandola parzialmente dalla convenzione linguistica (uso consapevole del lapsus, secondo Pasolini; ridondanza spontanea della lingua, secondo Giudici).
Il suo linguaggio diventa così «pozzo della comunicazione», ingorgo di febbre e di sarcasmo doloroso nell’uso sapiente di un’altissima scrittura poetica.
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“Premettevo che il discorso intero indicasse il pensiero stesso, e cioè che la frase (con tutti i suoi coloriti funzionali) fosse una idea divenuta un poco più complessa e maneggiabile, e che il periodo fosse l’esposizione logica di una idea non statica come quella materializzatasi nella parola, ma piuttosto dinamica e «in divenire» e spesso anche inconscia. Più tardi presi ad osservare il mutare di questo delirio o rullo nel mio pensiero a seconda della situazione che il mio cervello affrontava ad ogni cantonata della vita, ad ogni spostamento spaziale o temporale della mia quotidiana pratica esperienza.”, scrive Amelia Rosselli a proposito della sua poesia che risentiva di una ricerca quasi musicale dello stile.