centro cultural tina modotti Alberto Moravia (Italia)
Quando non si è sinceri bisogna fingere, a forza di fingere si finisce per credere; questo è il principio di ogni fede.
Cuando uno no es sincero, hay que fingir serlo, y a fuerza de fingir se acaba creyendo. Éste es el principio de la fe.
_
Alberto Moravia
fragmenti de Los indiferentes, Nuevas Ediciones de Bolsillo, 2005 – frammento da Gli indifferenti, Alpes, 1929
_
_
Alberto Moravia, pseudonimo di Alberto Pincherle (Roma, 28 novembre 1907 – Roma, 26 settembre 1990), è stato uno scrittore, giornalista, sceneggiatore, saggista, drammaturgo, poeta, reporter di viaggio, critico cinematografico e politico italiano.
Considerato uno dei più importanti romanzieri del XX secolo, ha esplorato nelle sue opere i temi della sessualità, dell’alienazione sociale e dell’esistenzialismo.
Salì alla ribalta nel 1929 con il romanzo Gli indifferenti e pubblicò nella sua lunga carriera più di trenta romanzi. I temi centrali dell’opera di Moravia sono l’aridità morale, l’ipocrisia della vita contemporanea e la sostanziale incapacità degli uomini di raggiungere la felicità. … continua a leggere su Wikipedia
_
Alberto Moravia (Alberto Pincherle: Roma, 28 de noviembre de 1907 – ibíd., 26 de septiembre de 1990) fue un escritor y periodista italiano …
Su obra literaria se caracteriza por una crítica frontal a la sociedad europea del siglo XX: hipócrita, hedonista y acomodaticia. Se caracteriza por un estilo austero y realista, presente ya en su primera novela, Los indiferentes (1929), que le hizo saltar a la fama en Italia. En sus escritos son recurrentes el impulso sexual, la alienación del individuo y el existencialismo.
_
Quando non si è sinceri bisogna fingere … Cuando uno no essincero, hay que fingir serlo … Alberto Moravia (Italia)
Gli indifferenti è il romanzo d’esordio di Alberto Moravia pubblicato nel 1929.
Siamo alla fine degli anni ’20, nell’ambiente della borghesia romana.
Mariagrazia, ricca vedova non più giovanissima, ha una relazione con Leo Musumeci, giovane rampante e spregiudicato, da cui è stata sfruttata nel corso degli anni e che l’ha ridotta in pessime condizioni economiche.
Nonostante questo la donna continua a vivere al di sopra delle proprie possibilità in una bella villa sull’Appia insieme ai due figli adolescenti, Carla e Michele.
I due ragazzi assistono spesso, impotenti, alle furiose scenate della madre che è gelosissima di Lisa, un’amica di famiglia dal passato non irreprensibile di cui Leo è già stato amante.
Leo, in realtà, è interessato a Carla e la giovane, che in un primo tempo sembra non gradire, poi dimostra di apprezzare le avances dell’uomo, se non altro per sfuggire alla noia e alla soffocante monotonia cui si sente costretta. Il fratello Michele reagisce disgustato a questa relazione, ma le sue proteste, seppur violente e irose, non sono mai realmente efficaci: egli è sostanzialmente un debole, un inetto che non ha fiducia in se stesso. Il ragazzo inizia ad essere corteggiato da Lisa che vede in lui una possibilità di riscatto dal suo amorale passato e una sorta di rivincita sulla vecchiaia che sta sopraggiungendo.
Quando Michele capisce che Leo sta riuscendo nel suo intento di sedurre la sorella, decide di ucciderlo, ma la sua goffaggine è tale che al momento di sparare si accorge di non aver caricato l’arma.
Alla fine Leo sposerà Carla e Michele cederà alle lusinghe di Lisa.