cctm Grammatica dei Profumi – Gelsomino
La Grammatica dei Profumi di Giorgia Martone – Gelsomino – Jasminum officinalis
Il gelsomino, il Re dei Fiori, è uno degli ingredienti più noti e amati nel mondo della profumeria fin dalla notte dei tempi e da sempre appassiona tutti per le sue prorompenti virtù olfattive.
Il profumo del gelsomino riconduce all’istante all’atmosfera sensuale delle notti subtropicali e delle belle serate estive mediterranee. L’effluvio dei suoi fiori pervade i nostri sensi e ci ammalia, arrivando a noi ancor prima della vista di questo splendido arbusto sempreverde rampicante, che può raggiungere i 10 m di altezza e decorare interi palazzi e viali con il suo fitto intreccio di rami.
Le sue foglie sono color verde scuro lucente e i fiori piccoli, stellati, bianchi candidi, sbocciano continuamente da giugno a ottobre, e sono talmente profumati da pervadere lo spazio e creare indimenticabili memorie olfattive. Tutta la letteratura orientale, persiana e araba, è impregnata del suo sublime profumo, che incanta e seduce uomini e dei e fa da sfondo olfattivo ai racconti di Le mille e una notte.
“Mille” nel senso arabo del termine, ovvero “innumerevoli”, sono le citazioni e i soprannomi del Re dei Fiori. Il nome Jasminum deriva dal persiano yasameen (dono di Dio) o ya-samn, che significa «fiore bianco». E anche conosciuto come “fiore della luna” e “fiore della notte perché il suo profumo permea l’aria della sera e si dice rappresentare i misteri della notte.
Profumo antico adorato anche dai faraoni egizi, come dimostra il ritrovamento in un sarcofago della necropoli di Deir el-Bahari di piccolissimi frammenti di questo minuto fiore bianco. Il gelsomino, sebbene originario dell’Asia occidentale e delle regioni montane dell’India occidentale e settentrionale, è oggi emblema olfattivo di tutte le regioni calde temperate del Mediterraneo, dove cresce rigoglioso.
Fu Cosimo de’ Medici a coltivare per primo, nel 1500, questo fiore in Italia.
A tal riguardo una leggenda toscana narra che un nobile (forse proprio lo stesso Cosimo de’ Medici) era talmente ansioso di essere l’unico possessore di un arbusto con fiori cosi affascinanti, profumatissimi e rari, che proibiva a tutti, e in particolare al suo giardiniere, di donarne anche un solo piccolo rametto. Ma costui, non avendo altro da regalare alla sua amata fidanzata, violó il divieto e le offri un mazzo di fiori rato con un rametto di pregiato gelsomino.
Si narra, poi, che la fanciulla, per preservarne la freschezza e il soave profumo, lo interrò, e al ritorno della primavera, con sua grande meraviglia, il piccolo rametto rifiori. Ella coltivò quindi il gelsomino che l’amore le aveva donato e, avendone compreso il valore, ne vendette le sue talee: con ciò che guadagno riuscia sposare l’amato glardiniere. Ancora oggi in ricordo di questa avventura d’amore, in Toscana molte ragazze portano nel giorno delle loro nozze un bouquet con un fiore di gelsomino.
Il Re dei Fiori arriverà a Grasse nel 1560 e, tra il XIX e il XX secolo, verrà soprannominato semplicemente “il fiore” in segno della sua importanza e della sua gloria.
Dopo la rosa, senza alcun dubbio il gelsomino è il fiore più utilizzato nella profumeria del XX secolo.
L’India e l’Egitto ne sono ancora oggi i maggiori produttori. In minor misura viene coltivato in Italia, Marocco, Spagna, Algeria, Turchia e Francia. Questo arbusto fiorito è in grado di sprigionare nuance diversissime di sfumature olfattive a seconda della qualità, del terreno in cui cresce e della provenienza.
da La Grammatica dei Profumi di Giorgia Martone con le illustrazioni di Michele Rocchetti, Gribaudo, 2022

illustrazione: Michele Rocchetti, Gelsomino
Giorgia Martone (1980 – 2021) è stata una imprenditrice italiana nel settore dei profumi e dei cosmetici.
Laureata alla Bocconi di Milano in ambito economico con specializzazione in Design & Fashion Management, dopo un’esperienza negli USA con un apprendistato in “Materie Prime, Storia del profumo e fragranze” presso la multinazionale Symrise, ha fatto parte del consiglio di amministrazione della società di famiglia ICR, Industrie Cosmetiche Riunite, con l’obiettivo di individuare nuove opportunità di partnership per il mercato selettivo della cosmetica; si è occupata inoltre dello sviluppo del marchio di nicchia Marvin e LabSolue, il nuovo Perfumery Lab, inaugurato a maggio 2015 in via Forcella 8 a Milano.
Nel 2021 Il Mudec, Museo delle Culture di Milano, le ha dedicato la mostra “Tina Modotti. Donne Messico e Libertà”, regalandole queste parole:
“A Giorgia Martone, imprenditrice visionaria e anticonformista, persona che amava il bello e l’arte e con la quale abbiamo avuto il piacere di condividere molti progetti culturali; spirito fiero e gentile che per tanti versi ci ha ricordato Tina Modotti, e che come Tina ci ha lasciato troppo presto. Questa mostra è dedicata a lei”.
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