cctm collettivo culturale tuttomondo La mattina dopo
Sono anni che mi interrogo sul giorno dopo.
Sappiamo tutti di cosa si tratta, di quel risveglio che per un istante è normale, ma subito dopo viene aggredito dal dolore.
Mario Calabresi
da La mattina dopo, Mondadori, 2019

foto: Mario Calabresi
Quando si perde un genitore, un compagno, un figlio, un lavoro, una sfida decisiva, quando si commette un errore, quando si va in pensione o ci si trasferisce, c’è sempre una mattina dopo. Un senso di vuoto, una vertigine. Che ci prende quando ci accorgiamo che qualcosa o qualcuno che avevamo da anni, e pensavamo avremmo avuto per sempre, improvvisamente non c’è più. Perché dopo una perdita o un cambiamento arriva sempre il momento in cui capiamo che la vita va avanti, sì, ma niente è più come prima, e noi non siamo più quelli di ieri. Un risveglio che è inevitabilmente un nuovo inizio. Una cesura dal passato, un da oggi in poi.
Mario Calabresi (Milano,1970) è un giornalista e scrittore italiano.
Figlio del commissario Luigi Calabresi, Mario è giornalista ed è stato direttore della «Stampa» e di «Repubblica». È autore di Spingendo la notte più in là (Mondadori, 2007), libro dedicato alle vittime del terrorismo. Nel 2002 – insieme a Francesca Senette e Andrea Galdi – è stato insignito del premio Angelo Rizzoli per il giornalismo, e nel 2003 riceve il premio intitolato a Carlo Casalegno. Nel maggio 2011 esce il suo Cosa tiene accese le stelle (Mondadori), antologia di scritti sulle conversazioni avute con italiani “eccellenti”. Tra le pubblicazioni Mondadori ricordiamo: La fortuna non esiste (2009), Cosa tiene accese le stelle (2011), Non temete per noi, la nostra vita sarà meravigliosa (2015), La mattina dopo (2019), Quello che non ti dicono (2020), Una volta sola. Storie di chi ha avuto il coraggio di scegliere (2022), A occhi aperti (2023), Il tempo del bosco (2024).
Attualmente, Mario Calabresi si dedica alla scrittura e alla sperimentazione di nuove forme di giornalismo, dai podcast alle newsletter.
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