cctm collettivo culturale tuttomondo Stéphane Audeguy (Francia)
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Se la dolcezza fosse una forma di debolezza, se fosse soltanto il contrario della violenza, e il segno infamante di un’impotenza, non si capisce come sarebbe potuta sopravvivere, tanto a lungo, a tutti i suoi nemici.
Qualcuno potrebbe pensare che questo rappresenti una colpevole debolezza, ma io non sono d’accordo. Semplicemente, la veemenza, l’intensità, la potenza della dolcezza si collocano su un altro piano. E se per caso un giorno essa riuscisse a occupare un posto dominante nella nostra società- benché credo, non succederà tanto presto- bisognerebbe rinunciarvi, come si abbandona una posizione, come si diserta.
Ogni forza reattiva odia la dolcezza e cerca di sostituirla con odiosi surrogati: sdolcinatezza, scempiaggine, infantilismo, consenso. Io propongo di chiamare dolcezza l’insieme delle capacità di un’esistenza libera, la definizione è generica, ma non è vaga, a pensarci bene.
Stéphane Audeguy
da Piccolo elogio della dolcezza, Archinto, 2010
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foto Alain Leboile – fair use
Stéphane Audeguy è nato a Tours nel 1964. Insegna storia del cinema a Parigi.
La teoria delle nuvole, pubblicato in Francia nel 2005 e tradotto in sedici paesi, è il suo primo romanzo, cui sono seguiti Fils unique (Gallimard, 2006), candidato al Prix Goncourt 2007 e vincitore del Prix Deux Magots 2007; Petit éloge de la douceur (Gallimard, 2007); Les Monstres: si loin et si proches (Gallimard, 2007), e Nous autres (Gallimard, 2009). Con la La teoria delle nuvole ha vinto il Prix de l’Académie Française Maurice Genevoix 2005, il Grand prix du livre des dirigeants 2005, il Prix Mille Pages Littérature Française 2005, il Prix du Style 2005 e il Prix ciné-roman Carte noir 2006.
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Ti consiglio di leggere questo libro perchè
è cosa buona per la nostra vita ‘introdurre’ nella mente e nel cuore pensieri e parole che parlano di dolcezza, proprio mentre il mondo in cui viviamo sembra la stia distruggendo