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Sonia Delaunay (Ucraina)

14/03/2022 By carlaita

collettivo culturale tuttomondo Sonia Delaunay (Ucraina)

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opera: Sonia Delaunay, Prismes electriques, 1914 – ubicazione Musée National d’Art Moderne, Parigi

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Sonia Terk Delaunay (Odessa, 14 novembre 1885 – Parigi, 5 dicembre 1979) è stata una pittrice ucraina naturalizzata francese.

Nata a Odessa, ma trascorse la sua infanzia a Hradyz’sk, un villaggio vicino a Kremenčuk.

Studiò inizialmente a San Pietroburgo e nel 1903 seguì un corso di disegno a Karlsruhe, in Germania. Nel 1906 si trasferì a Parigi, dove dipinse opere ispirate a Paul Gauguin e a Vincent van Gogh e dove, nel 1910, sposò il pittore Robert Delaunay.

Già orientata verso una pittura di puro colore, Sonia affiancò il marito nelle ricerche sul colore e sulla rifrazione della luce, in cui l’effetto dinamico è espresso dalle sole modulazioni del colore e della luce che conferiscono all’opera un tono lirico, approdando al movimento chiamato orfismo (o cubismo orfico; termine che deriva da Orfeo, mitico musico della mitologia greca).

Sonia Terk cercò di portare l’orfismo oltre i confini della pittura: a partire dal 1913 realizzò stoffe a contrasti simultanei, creazioni astratte di carta e tessuto e caratteri di stampa per libri a colori simultanei, cioè con rapporti cromatici e caratteri tipografici diversi e con il testo stampato in verticale.

Tra le due guerre, Sonia realizzò i primi vestiti astratti ed affiancò il marito in alcune grandi decorazioni per l’Esposizione universale di Parigi del 1937.

Dominio incontrastato di Sonia rimase però l’arte dell’arazzo e del tessuto, che essa rinnovò profondamente sostituendo alle decorazioni tradizionali dei motivi geometrici di sorprendente intensità cromatica, tipici della sua pittura … continua a leggere su Wikipedia

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Già dal 1911 Sonia sentì il bisogno di portare la sua arte e il cubismo orfico in qualsiasi aspetto della vita quotidiana. Iniziò a realizzare ombrelli, cappelli, libri, fino ad arrivare a disegnare gli interni di una macchina Citroen.

Osservando una coperta in patchwork che aveva cucito per il figlio, che le ricordò un motivo dei suoi quadri, capì ben presto che la sua pittura poteva essere applicata anche all’abbigliamento.

Decise perciò di declinare questa sua ricerca anche nei tessuti e nella moda, aggiungendo così la sfera del movimento umano, si potevano ottenere nuove vibrazioni e “ritmi” di colori. I suoi abiti simultanei costituiti da colori, avevano delle forme dritte e dei tagli semplici innovativi per quell’epoca, che valorizzavano i motivi geometrici e il cromatismo.

 

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