cctm collettivo culturale tuttomondo Soledad Álvarez
di Soledad Álvarez (Santo Domingo, 1950)
È bello tornare
Togliersi le scarpe
Lavare via con l’acqua la polvere del lungo giorno
Toccare nuda le pareti nude della casa
Camminare come cieca tra i mobili, i libri, le lampade
come una cieca che possiede solo queste povere cose
Dovrei sistemare le porte, ridipingere il soffitto
smerigliare gli specchi dove mi smarrisco
dove guardo una che non può scappare da nessuna parte
perché la casa è una torre che nessuno conosce
Meglio così
Mi basta quello che ho
Mie sono le formiche assorte
il percorso brillante delle lumache
la rana appena nata nel bagno di mia figlia
e questo lungo blues per dire il tuo nome
come un trofeo.
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de Soledad Álvarez (Santo Domingo, 1950)
Es bueno llegar
Quitarse los zapatos
Dejar en el agua el polvo del día largo
Tocar desnuda las paredes desnudas de la casa
Caminar como ciega entre muebles, libros, lámparas
como ciega que sólo tiene estas pobres cosas
Habría que arreglar puertas, pintar los techos
esmerilar espejos por donde anda mi extravío
donde miro a la que no puede escapar a ninguna parte
porque la casa es una torre que no conoce nadie
Mejor así
Me basta lo que tengo
Mías son las hormigas ensimismadas
el camino brillante de las babosas
la rana recién nacida en el baño de mi hija
y este blues largo para decir tu nombre
como un trofeo.
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traduzione dal web
illustrazione: Christian Schloe
Soledad Alvarez è nata a Santo Domingo, la capitale della Repubblica Dominicana, nel 1950.
Ha iniziato a scrivere poesie da adolescente ed è stata pubblicata su varie riviste e giornali locali. Nel 1975 Alvarez si è trasferita a Cuba per studiare Filologia all’Università dell’Avana. Durante gli studi ha lavorato presso il prestigioso Centro di Ricerca Letteraria, dove ha conosciuto decine di scrittori latinoamericani.
Tornata nella Repubblica Dominicana, ha lavorato come giornalista e scrittrice di saggi e poesie. È stata editorialista per i quotidiani dominicani “El Nacional” e “Listín Diario”, e ha curato il supplemento culturale “Isla Abierta” del quotidiano “Hoy”. Alvarez ha fatto inoltre parte del consiglio di amministrazione dell’Asociación de Críticos Literarios e dal 1992 al 1994 è stata membro dell’associazione di scrittori “La Casa del Escritor Dominicano”.
Nel 1981 le è stato assegnato il Premio Saggistica Siboney per il suo libro “La Magna Patria de Pedro Henríquez Ureña” (La grande patria di Pedro Henríquez Ureña), dedicato al famoso critico letterario dominicano.
La sua prima raccolta di poesie, “Vuelo posible” (Volo possibile), è stata pubblicata nel 1994. Le sue poesie, raffinate e sensuali, evocano la transitorietà del desiderio ed esplorano da una prospettiva femminile le possibilità di equilibrio tra emozione e ragione. La sua raccolta di saggi, “Complicidades” (1998; Complicità), contiene critiche e commenti sulla letteratura dominicana, in cui l’autrice traccia le interconnessioni tra lettore, testo, scrittore e storia della letteratura.
Le poesie di Alvarez sono apparse in numerose antologie e pubblicazioni domenicane e straniere. Nel 2002 è stata membro della giuria del prestigioso premio letterario Juan Rulfo in Messico. Vive a Santo Domingo.
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