collettivo culturale tuttomondo Sebastião Salgado (Aimores, 1944)
_
foto: Sebastião Salgado, Gli equipaggi, condotti dal rais, si radunano all’alba per dare inizio alla mattanza, Favignana, 1991
-dal reportage Le mani dell’uomo
Sebastião Ribeiro Salgado Júnior (Aimorés, 8 febbraio 1944) è un fotografo brasiliano che, attualmente, vive a Parigi.
Fotoreporter umanista, è considerato uno tra i più grandi fotografi dei nostri tempi e per il World Press Photo è stato «più volte candidato al premio di fotografo dell’anno».
Con studi di economia alle spalle, Salgado approda tardi nel mondo della fotografia, occupandovi subito una posizione di primo piano. Le sue opere si ispirano a quelle dei maestri europei, filtrate però dall’eredità culturale sudamericana.
Esse attirano l’attenzione su tematiche scottanti, come i diritti dei lavoratori, la povertà e gli effetti distruttivi dell’economia di mercato nei Paesi in via di sviluppo. Una delle sue raccolte più famose è ambientata nella miniera d’oro della Serra Pelada, in Brasile, e dove migliaia di persone, giunte da tutto il mondo a causa della presenza di filamenti auriferi nel terreno, sono ritratte mentre si arrampicano fuori da un’enorme cava su primitive scale a pioli, costretti, da nessuno se non dalla propria dipendenza nei confronti dell’oro, a caricare sacchi di fango che potrebbero contenere tracce del metallo … continua a leggere su Wikipedia
Il reportage Le mani dell’uomo è una vera e propria inchiesta durata oltre sei anni nella quale Salgado esalta il lavoro manuale in un momento storico in cui le nuove tecnologie stanno soppiantando quello che per secoli è stato il vero valore aggiunto dell’uomo: la manualità.
Un omaggio al vero motore dell’economia planetaria: gli uomini impegnati in lavori massacranti, dai minatori di zolfo o diamanti, agli operai che hanno realizzato il tunnel sotto la Manica, fino ai protagonisti della mattanza in provincia di Trapani. Un tipo di pesca, ormai quasi scomparsa per l’inquinamento crescente del mare, la mattanza, letteralmente uccisione efferata della popolazione ittica dei tonni rossi che rimangono infilati nelle maglie delle reti dei pescatori.
La foto presentata dal titolo: “Gli equipaggi, condotti dal rais, si radunano all’alba per dare inizio alla mattanza” è stata scattata nel 1991 a Favignana nel trapanese e ritrae l’ultimo capopesca della tonnara locale, Gioacchino Cataldo che è scomparso nel 2018. Il volto consumato dal sole del rais è serio, ma non triste, sa cosa sta per affrontare e sa pure che una scelta sbagliata, un dettaglio non calcolato può far saltare l’importante pesca.
Nello scatto, insieme al capobarca ci sono altri 16 pescatori, tutti attenti a cogliere l’esito finale, la pesca dei tonni, nessuno guarda la macchina fotografica. Lo sguardo è teso a chiudere ogni strada di uscita ai tonni. Salgado ha realizzato l’immagine usando pellicola fotografica in bianco e nero e una fotocamera da 35 mm., poco ingombrante con un obiettivo grandangolare. L’istantanea, con la forza del contrasto utilizzato, riesce a creare un’atmosfera visiva eccezionale con una illuminazione potente e con i soggetti, ognuno a suo modo, immersi totalmente nella mattanza da compiere. Guardando soprattutto gli occhi certi del capopesca, pieni di speranza, è evidente un forte coinvolgimento emotivo dello stesso fotografo brasiliano, quasi una partecipazione spirituale sui generis.
Salgado non è credente, tuttavia, ha più volte dichiarato che ci sono storie dove è evidente una grande potenza dietro. (by Nuccio Condorelli)