collettivo culturale tuttomondo Sara Ferraglia (Italia)
Linguaggio universale di Sara Ferraglia (Italia)
Il giorno in cui mi aggirerò per casa
e non mi riconoscerò allo specchio
Il giorno in cui, entrando in una stanza,
confonderò il nuovo con il vecchio
e non saprò più il nome di una rosa
e il cuore sarà sempre più bambino
e il corpo rattrappito e piccolino,
mi perderò per strade sconosciute,
lunghe conversazioni coi fantasmi
molto più spiritosi e divertenti
di tutti i figli, nipoti e parenti
che mi ricorderanno cosa è giusto
con gli sguardi severi e sospettosi
Cammineró verso il mio tempo astrale
senza orologio, bussole e stradario
Ritornerò allo spazio siderale,
con nuova forza tornerò a brillare
Se ancora esisteranno il cielo, i fiori, il mare
gli uccelli in volo, i fiumi e il temporale,
le nuvole, i ghiacciai, deserti, brezza
ci parleremo ancora e la bellezza
sarà il nostro linguaggio universale
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foto: Sara Ferraglia
Sara Ferraglia (Italia)
Finalista e vincitrice in numerosi premi nazionali con poesie, fiabe e racconti molti dei quali raccolti nel blog Sarapoesia.blogspot.com.
Sue opere sono state inserite in diverse raccolte antologiche, letture teatrali, blog letterari e siti web.
Molte sue poesie sono state inserite in vari spettacoli teatrali, il più recente dei quali, Le donne che conosco, per la regia di Sabina Borelli e le musiche di Elisa Sandrini, composte sui testi stessi delle opere poetiche, ha riscosso un grande successo.
Recente anche il successo riscontrato dalla mostra immersiva L’attesa – Nelle terre di mezzo curata dall’associazione Women for women e Comune di Parma, nell’ambito della rassegna Il rumore del lutto; in questa occasione le poesie di Sara, lette dalle attrici di ZonaFranca, danno voce alle bellissime immagini di donna della fotografa Fiammetta Mamoli.
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