cctm collettivo culturale tuttomondo Salvatore Enrico Anselmi (Italia)
La città era bianca, adagiata sulle colline gialle d’estate, come un pigro animale sonnolento che non reagisce alle sollecitazioni, stordito a causa dello stesso sole che ha cercato a terra, in un riquadro di terra, per stendercisi sopra e dimenticare il mondo.
Agli abitanti della città, che occupava nella parte più alta una gibbosa sopraelevazione calcarea, colonizzata dall’antica rocca, il mondo circostante appariva come un inganno. Sembrava una promessa vuota, per lontananza e sentore di morte oltre le mura. Il caldo, la siccità spaccavano la pelle delle strade e le strade insicure, lastricate di cristiani ammazzati dai briganti, erano scandite da macabre pietre miliari: montagnole di sassi a segnare un trapasso recente, una carcassa di animale da soma – forse arrostito e squartato per dare da mangiare ai carovanieri – locande lerce lungo la strada, dove chi ci si fermava poteva morire avvelenato, derubato, amato a prezzi modici da donne accoglienti e malate di ognuno di quei mali che l’amore presunto, frequente e a pagamento, procura.
Le strade erano paludi, acquitrini d’inverno e distese acciottolate, di sudore e polvere, da giugno fino a ottobre.
In lontananza, verso le dorsali azzurrine dei monti, si poteva immaginare che le strie verdi, intervallate dai campi, potessero essere fresche boscaglie.
La linea orizzontale blu e brulicante del mare, dalla parte opposta, emanava verso l’entroterra un odore salmastro, un afrore di viaggi per mesi e mesi in acque alte, un sentore di lontananza da casa, un allungo che sapeva di addii, di tristezza, di esaltazione per l’avventura e per il viaggio, per il viaggio che salva dalla vita grama condotta a terra, e per l’avventura che schianta e occulta sotto un coperchio liquido. La coltre dell’acqua in ebollizione nei giorni di tempesta serrava ancora il ricordo, di navi e marinai, sedato dalla voracità del mare in moto omicida e perpetuo.
La città era bianca, abbagliante sotto la luce che cadeva a piombo.
Salvatore Enrico Anselmi
incipit de La Città del Sole, Effigi, 2025
La Città del Sole, segnalato dalla Società Dante Alighieri e in concorso al Premio Campiello 2025, è un romanzo che sfida le convenzioni di genere, unendo il giallo storico a una profonda riflessione sociale e filosofica. Ambientato nel Settecento in un’anonima città dell’Italia meridionale, racconta una serie di delitti e indagini ma si spinge oltre la semplice struttura investigativa per diventare anche un romanzo di formazione. Il protagonista, Lisandro, attraversa un’evoluzione personale che lo porterà a confrontarsi con il potere, l’ingiustizia e la ricerca della libertà.
Salvatore Enrico Anselmi, docente, storico e critico d’arte, (Atlante del Barocco in Italia, Roma 2014) ha tenuto corsi di Storia dell’arte moderna presso alcuni atenei italiani.
Ha pubblicato monografie dedicate alla committenza delle famiglie Giustiniani, Farnese e Maidalchini-Pamphilj in età moderna.
Ha partecipato, in qualità di relatore, al I Corso Superiore di Studi su Vignola (Roma, 2007) e ha preso parte al Convegno sui Sistemi e sulle residenze nobiliari a Roma e nello Stato Pontificio (Roma, Accademia dei Lincei, 2002, 2007).
In corso di pubblicazione: Episodi di cultura artistica barocca a Viterbo. La committenza Gualterio-Maidalchini. Il teatro dei Nobili e il Teatro dei Mercanti, Istituto Nazionale di Studi Romani.
Alle attività di ricerca affianca la scrittura narrativa. I suoi romanzi Exitus (Roma 2019, selezione Premio Mastercard 2020), Passaggi di proprietà (Padova 2021, in concorso al Premio Campiello e al Premio Comisso 2022), e la raccolta di prose Luci d’ombra, Padova 2023, (selezione Premio Mastercard e Premio Settembrini) sono stati segnalati dalla Società Dante Alighieri.
Ha partecipato al concorso nazionale Caffè Moak 2020 attestandosi tra i vincitori. Ha preso parte alla Fiera Italiana degli Scrittori (2021).
Ha pubblicato racconti e testi poetici in Nazione Indiana, Critica Impura, Rapsodia e nelle antologie del Premio Stromboli e Spring Poetry 2024.
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