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René Gruau (Italia)

08/09/2025 By carlaita

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immagine: René Gruau, La Dolce Vita, 1959

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René Gruau, pseudonimo di Renato Zavagli Ricciardelli delle Caminate (Rimini, 1909 – Roma, 2004) è stato un illustratore italiano tra i più influenti e celebri nel mondo della moda del Novecento.

Figlio del conte Alessandro e della nobildonna francese Marie de Gruau, visse un’infanzia movimentata: i genitori si separarono quando lui aveva sette anni, e la madre, a cui rimase molto legato, lo portò a passare ogni stagione in un luogo diverso — estate a Rimini, autunno a Milano, inverno tra Montecarlo e Parigi. Fu proprio la madre a sostenerne la vocazione artistica, mentre il padre avrebbe preferito una carriera diplomatica. Studiò pittura a Rimini con il maestro Gino Ravaioli, che lo formò nelle basi del disegno.

A soli quattordici anni si trasferì a Milano, dove iniziò a lavorare come illustratore per la rivista di moda Lidel. Negli anni milanesi ampliò la sua fama nel settore, firmando i suoi lavori con lo pseudonimo “René Gruau” in omaggio alla madre. Qui consolidò le sue competenze nel disegno di figurini di moda, dimostrando un talento innato e una grande capacità di raccontare l’eleganza attraverso tratti sinuosi, contrasti netti e colori accesi, in particolare nero e rosso.

All’inizio degli anni ’30 si spostò a Parigi, cuore della moda europea, dove iniziò una brillante carriera che lo portò a collaborare con riviste prestigiose come Marianne, Le Figaro, Fémina, Vogue, Marie Claire e L’Officiel, ma soprattutto con le più celebri case di moda quali Christian Dior, Balenciaga, Schiaparelli, Lanvin e Givenchy. Con Dior instaurò un sodalizio creativo duraturo, contribuendo a definire il celebre “New Look” della moda del dopoguerra.

Il suo stile è caratterizzato da un’eleganza assoluta e da un segno grafico inconfondibile, ispirato da fonti artistiche internazionali, dalla tradizione giapponese agli illustratori del XIX secolo. Oltre ai figurini di moda, René Gruau realizzò locandine iconiche, una tra tutte quella per il film La dolce vita di Federico Fellini.

René Gruau, born Renato Zavagli Ricciardelli delle Caminate (Rimini, 1909 – Rome, 2004), was one of the most influential and celebrated Italian illustrators in the world of 20th-century fashion.

The son of Count Alessandro and the French noblewoman Marie de Gruau, his childhood was anything but ordinary. His parents separated when he was just seven, and he grew up under the devoted care of his mother, with whom he shared a lifelong bond. Each season meant a new home—summers in Rimini, autumns in Milan, winters between Monte Carlo and Paris. It was she who nurtured his artistic vocation, while his father had envisioned for him a diplomatic career. Gruau began his training in Rimini with painter Gino Ravaioli, who taught him the fundamentals of drawing.

By the age of fourteen, he had moved to Milan, where he started working as an illustrator for the fashion magazine Lidel. These formative years marked his breakthrough: he adopted the pseudonym “René Gruau” in tribute to his mother and quickly distinguished himself for his innate gift in fashion illustration. His drawings stood out for their sinuous lines, sharp contrasts, and bold use of color—particularly black and red—through which he conveyed an unmistakable sense of elegance.

In the early 1930s, Paris—the beating heart of European fashion—became his new stage. There, Gruau embarked on a dazzling career, collaborating with leading magazines such as Marianne, Le Figaro, Fémina, Vogue, Marie Claire, and L’Officiel. He also worked with the world’s most prestigious fashion houses, including Christian Dior, Balenciaga, Schiaparelli, Lanvin, and Givenchy. His enduring partnership with Dior was especially significant, as he helped define the maison’s iconic postwar New Look.

Gruau’s style was defined by its absolute elegance and unmistakable graphic line, shaped by diverse influences ranging from Japanese art to 19th-century illustration. Beyond fashion plates, he also created unforgettable posters—most famously, the one for Federico Fellini’s La Dolce Vita.

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