collettivo culturale tuttomondo Pino Roveredo (Italia)
di Pino Roveredo (Trieste, 1954 – Duino-Aurisina, 2023)
Dolce tesoro mio, come stai? Anche oggi ti ho cercata al telefono e tu non c’eri, ma lì, nella tua lontananza, ti trattano bene? Mi raccomando: se ti sfiorano un capello, tu mandami a dire.
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frammento da Mandami a dire, Bompiani, 2005 – Premio Campiello 2005
I personaggi di Roveredo vivono spesso ai margini della vita o nell’ombra; egli ne racconta con partecipe affetto e rispetto le violenze anche brutali e le umiliazioni subite, gli sbandamenti o le canagliate ma anche il generoso e spavaldo coraggio, le piroette e i capitomboli con cui essi cercano di sfuggire alla morsa della vita, i sogni ingenui ma potenti che li portano aldilà dei confini del reale.
Questa familiarità con la debolezza e insieme con la sacralità dell’esistenza è irriverente, perché non arretra dinanzi ad alcuna anche impudica o imbarazzante miseria e non s’inchina ad alcuna solennità, ma la tira giù dal piedistallo, dando del tu, o anche peggio, al Padreterno e mostrando i rattoppi nei calzoni o i buchi nelle calze della vita.
Dall’Introduzione di Claudio Magris
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Pino Roveredo (Trieste, 1954 – Duino-Aurisina, 2023) è stato uno scrittore e regista teatrale italiano.
Ha scritto racconti, romanzi, testi teatrali. Si è sempre occupato degli ultimi, dai reclusi per decenni negli ospedali psichiatrici ai tossicodipendenti; è stato garante dei detenuti del Friuli-Venezia Giulia. Dopo l’esordio del 1996 con Capriole in salita, ha vinto il Premio Campiello nel 2005 con Mandami a dire. Per Bompiani ha pubblicato anche Caracreatura, Attenti alle rose, La melodia del corvo, Mio padre votava Berlinguer, Ballando con Cecilia, Mastica e sputa e Tira la bomba.
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Se la vita fosse una strada, la sua sarebbe stata una di quelle strade panoramiche fatte di curve e controcurve, di salite e tratti poco rettilinei, quelle che però, arrivati in alto, regalano qualcosa di unico da vedere e permettono di spingere lo sguardo più in là.
Prima che uno scrittore, Roveredo è stato un uomo che ha molto vissuto e che alla scrittura ha affidato il racconto delle sue cadute e rinascite.