collettivo culturale tuttomondo Paolo Ruffilli (Italia)
di Paolo Ruffilli (Rieti, 1949)
Voglio
che in mia assenza
ti parlino
le cose
che ti ho dato
e, se io non posso,
che restino con te
a raccolta
per farti lì toccare
il vuoto
senza una risposta
che mi lasci
addosso, tu,
e che io provo
senza sosta
del tutto inaspettato
dopo essere stato
così con te
ogni volta.
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da Affari di cuore, Einaudi, 2011
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immagine: Patrizia Impagnatiello
Paolo Ruffilli, Affari di cuore, Einaudi, 2011
In questa raccolta Ruffilli traccia una vera e propria fenomenologia dell’amore. Non l’amore idealizzato di tanta tradizione poetica, ma l’erotismo come «campo di battaglia», come «corpo a corpo» tra due persone che vogliono nello stesso tempo vincere e perdere. Due persone complete, fatte di carne, ossa e fantasmi.
Poesia di furore, violenza e crudeltà che fluisce in forma di canzonetta o di aria dapontiana, ma con sonorità irregolari e sincopate, tutte novecentesche e contemporanee.
Pulsione alla fusione, egoismo, cannibalismo reciproco: l’amore è rappresentato in questi versi come un insieme di contrari, dunque una situazione primigenia. La voce poetica che la esprime affonda a sua volta in un fluido magma di arditezze e di eleganza, del tutto originale anche nel percorso poetico precedente dell’autore.
«La poesia passa qui attraverso una guerra feroce, attraverso versi sincopati, convulsi, spezzati, intrecciati a rime sapientemente semplici, ossia le più difficili (…) Un testo esemplare». Giovanni Tesio
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La partitura musicale è la chiave per interpretare la poesia di Ruffilli. La sua riconosciuta “leggerezza” è l’effetto e la virtù di una misura appunto musicale che consente all’autore qualsiasi scelta proprio perché per via di musica ogni sua scelta si traduce immediatamente in una soluzione. È la musica che consente a Ruffilli di dar voce felicemente a qualsiasi tema e argomento di cui voglia parlare, anche il più ostico e apparentemente impronunciabile. È la musica che consente dunque di pronunciare le cose più ardue, rendendole semplici e coinvolgenti. Il poeta Ruffilli è un musicista e trascina nella sua musica sempre le cose che contano, parlando insieme al cuore e alla testa. (Luigi Baldacci)