collettivo culturale tuttomondo Monica Pagnotta (Italia)
Tracce di trecce di Monica Pagnotta (Italia)
Voglio stare
a piedi nudi nell’erba
sporcarmi con la terra.
Al mare voglio andare
riempire il mio pugno di sabbia
trattenere il tempo
imprigionarlo, impugnarlo
e poi scandirlo
con la mia stessa mano
a fare da clessidra.
Tra le pieghe delle dita
qualche granello si perde
è cascame di vita passata
quello che vive
tra le piaghe dell’anima.
Cerco tracce da seguire
trovo trecce a cui aggrapparmi
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tratto da Tracce di Trecce, Aletti Editore, 2021
Monica Pagnotta nasce a Milano il 5 agosto del 1983. Già dall’infanzia è attratta dai libri, le piace leggere e scrivere.
Nel 2019 comincia a comporre poesie. La sua prima, “Folleggiare”, è la vincitrice del concorso “Sulle ali di una poesia” indetto dall’Associazione Culturale Leggiamoci Su di Fagnano Castello in provincia di Cosenza, cittadina natale dell’amata madre e luogo a cui la poetessa è molto legata.
Tracce di trecce di Monica Pagnotta- prefazione di Doris Bellomusto
“Spegne bugie” Monica Pagnotta, scrive per accedere a verità intime e scomposte.
Ricompone frammenti di sé e si offre al mondo senza reticenze. Attenta al suono e al ritmo di frasi spezzate e taglienti, incide e graffia, accarezza e abbraccia. Attraversa il tempo, oscilla fra passato e futuro, il presente è un tratto di strada troppo stretto per i suoi sogni.
Scrivere è per lei un vizio, una necessità e un gioco.
Sempre sincera, non cede facilmente alle figure retoriche né si lascia intrappolare dalle rime facili. Cerca il suono sincero e stridulo di parole dolci e amare che possano tradurre incanti e discanti.
Monica conosce dolore e nostalgia, illusione e amarezza.
Vive a Milano, ma conserva nel cuore il languore della vita di provincia di un piccolo paese di Calabria. Nasconde sotto pelle il suono aspro di questa terra che ci accomuna, i tramonti sul Tirreno, il profumo di basilico e sugo la domenica mattina, i saluti all’arrivo, la commozione alla partenza.
Monica trasforma la poesia in viaggio.
È una voce fuori dal coro e io la ascolto in silenzio e con attento stupore. (Doris Bellomusto)