cctm collettivo culturale tuttomondo Miguel Angel García
Per me il tango è qualcosa che respiri inconsapevolmente, come una sorta di smog culturale, e che a poco a poco modifica il tuo portamento, il ritmo del tuo corpo, e poi il tuo comportamento, il ritmo del tuo pensare e del tuo sentire. Una malattia appunto, che fa diventare “portegno” un tizio qualunque. Come si può insegnare una malattia? Credo di non essere un maestro di tango argentino, ma un untore di tanghitudine che diffonde il contagio…
Il mio modo di ballare è diverso, perde le figure briose e sfidanti e si riduce ad un forte abbraccio sotto il quale i piedi s’intrecciano in movimenti appena accennati. Quell’abbraccio di tre minuti mi salva la vita, sento il mio corpo in un altro corpo, trovo la mia forma nella forma della donna, mi aggrappo ad una persona forse sconosciuta per non perdere quel che resta di me.
Miguel Angel Garcìa
da Il Maestro di Tango e altri racconti
opera: Tango, Kiss Andrei Protsouk
Miguel Angel García, è nato a Buenos Aires, Argentina.
Sociologo specializzato in immigrazione, ha pubblicato in italiano con l’editore Synergon la ricerca “Gli argentini in Italia” (1992), e con Castelvecchi il racconto ipertestuale “Border Line” (1993). Nel 2001 ha vinto il premio Eks&Tra per scrittori stranieri in lingua italiana con il racconto “Il virus del colore”, pubblicato da Eks&Tra-ADN Kronos nella raccolta “Il doppio sguardo” (2002) e riproposto in questo libro. È stato pubblicato inoltre il racconto “Come Amelio Redondo seduceva le donne” nella raccolta “La seconda pelle”, Eks&Tra 2004.
Con la raccolta di racconti “Il maestro di tango” vince il concorso Eks&Tra 2005 con la seguente motivazione: “Testimonianza di una sicura padronanza dell’italiano letterario, pur nella disparità delle tematiche, talora riferite più decisamente alla sfera sociologica che narrativa, alcuni dei racconti esprimono con ironia e leggerezza la complessità delle situazioni interculturali. Si segnalano in particolare, per la piacevolezza alla lettura, Il maestro di tango e Il destino di Ramiro, capaci di trasporre nella dimensione creativa la complessità contraddittoria dei fatti di cronaca quotidiana”.
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