collettivo culturale tuttomondo Marina Abramović e Ulay
Marina Abramović e Ulay, un amore nel segno dell’arte
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video: Marina Abramović e Ulay – MoMA 2010
Nel 1976 la giovane artista Marina Abramović lascia il suo paese d’origine, la Jugoslavia e si trasferisce ad Amsterdam.
Qui conosce Ulay, un artista tedesco; lui, barba e capelli lunghi solo da un lato mentre l’altro è completamente rasato, la conquista all’istante.
Il sentimento fu immediatamente ricambiato. Un amore a prima vista insomma.
La coppia, un vortice di idee e creatività, inizia a sperimentare nel campo della Performance Art e decide di farsi chiamare The Other. Marina e Ulay girano il mondo con la loro arte a bordo di un furgone.
Una delle prime performance da ricordare è a Bologna, nel 1977 alla Galleria d’Arte Moderna. Imponderabilia prevede la presenza dei due artisti immobili e completamente nudi all’ingresso della galleria, costringendo i visitatori a passare in mezzo ai loro corpi. Sempre a Bologna, nello stesso anno, ma allo Studio G7. per Relation in time, i due artisti passarono diciassette ore in silenzio, seduti schiena contro schiena, uniti solo dall’intreccio dei loro capelli.
Una delle performance più conosciute (e più brevi) è The Other: Rest Energy. Siamo ad Amsterdam nel 1980. Marina Abramović regge un grosso arco e Ulay ne tende la corda con una freccia nella rappresentazione estrema della fiducia.
Nel 1988, dopo dodici anni il rapporto tra i due artisti inizia a ad avere problemi.
L’ultima grande performance di The Other sancirà definitivamente la fine del loro amore. The Lovers: The Great Wall Walk è un progetto la cui preparazione dura ben otto mesi e il compimento tre. Partirono dalle due estremità della Grande Muraglia cinese – Marina dall’estremità orientale, Ulay da quella occidentale – e si incontrarono nel mezzo di questo cammino, percorrendo 2500 chilometri per salutarsi definitivamente e porre fine alla loro simbiotica relazione.
Marina ed Ulay si rincontrarono 23 anni dopo l’addio sulla Grande Muraglia Cinese, in occasione di The Artist is Present, la celebre performance della Abramović svoltasi nel 2010 al MoMA di New York.
Al museo newyorkese, Marina sedeva per sette ore al giorno davanti ad un tavolo con al suo cospetto una sedia vuota: a turno, i visitatori potevano sedersi, fissando l’artista in silenzio per due minuti.
Un giorno Ulay si presenta al tavolo. L’emozione di entrambi è palpabile, tangibile come una nebbia densa. In silenzio i due si raccontano gioie e nostalgie. L’imperdibile video ha catturato queste sensazioni uniche.
Ulay è morto il 2 marzo 2020 all’età di 76 anni, dopo una lunga malattia.
video: Marina Abramović e Ulay – MoMA 2010