collettivo culturale tuttomondo Margaret Mazzantini (Italia)
Non era affatto debole.
Era straordinariamente fragile e potente, come tutte le persone forti e profonde.
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No era débil en absoluto.
Era extraordinariamente frágil y poderosa como todas las personas fuertes y profundas.
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Margaret Mazzantini
frammento da Splendore, Mondadori, 2013 – fragmento de Esplendor, Seix Barral, 2016
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illustrazione: Otto Kim
traduzione: Isabel González-Gallarza
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Margaret Mazzantini (Dublín, 1961), escritora y actriz italiana.
Es autora de varias novelas entre las que cabe destacar Non ti muovere (No te muevas), y La palabra más hermosa, que inspiró la película homónima de su esposo, el director y actor Sergio Castellitto, con quien tiene tres hijos … siga leyendo Wikipedia
En el año 1994 publicó su primera novela titulada El camino de zinc, galardonada con el Premio Selezione Campiello y el Premio Rapallo-Carige.
Seguirían Manola (1999); No te muevas (2001), ganadora del Premio Strega 2002, el Premio Grinzane Cavour, el Premio Città di Bari y el Premio Zepter en París; La palabra más hermosa (2008), Premio Campiello 2009; Nadie se salva solo (2011); Mar de mañana (2011); y Esplendor, su último gran éxito.
En la actualidad compagina la escritura con el trabajo como actriz de teatro, cine y televisión.
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Non era affatto debole … No era débil en absoluto … di Margaret Mazzantini (Italia) da Splendore, Mondadori, 2013
La scrittura è quella di sempre: piena di immagini, lieve come acqua fresca.
Eppure Splendore, 8° romanzo di Margaret Mazzantini, comincia in salita. Forse perché lo è l’infanzia di Guido, il protagonista: famiglia borghese, figlio unico, una madre misteriosa che non riesce mai a sentire vicina (personaggio sfuggente e poco credibile, ma tant’è).
Guido cerca un calore che gli manca. Così entra in scena Costantino, compagno di scuola e figlio del custode, con cui fa sesso, una notte in gita scolastica. Da quel momento i due sono segnati: crescono, mettono su famiglia, ma non si dimenticano. E a pagina 126 si ritrovano. Allora il romanzo inizia a correre con gli amanti e le loro acrobazie per incontrarsi. È un amore gay, ma ha gli stessi connotati di ogni sentimento che lotta per affermarsi, in vite che hanno preso un altro binario. È una storia di amanti, nient’altro.
La trama ha qualche colpo di scena e un segreto che si svela solo alla fine, lasciando un sapore amaro e dolce insieme. Dice la chiusa: «La vita non è un fascio di speranze perdute, un puzzolente ricamo di mimose, la vita raglia e cavalca nel suo incessante splendore».
Cosa significhi esattamente questa frase, al di là della profusione di parole saltellanti e immagini odorose, non saprei.
Ma la lascio lì, per chi ama la Mazzantini, e di nuovo la amerà, e per chi non la ama, e non sarà questo libro a fargli cambiare idea. Perché una cosa proprio non si riesce a perdonarle: tutto quello stupore che zampilla fra le righe (suo malgrado?) per il fatto che una storia d’amore gay sia nient’altro che una storia d’amore.
Raccontarlo è meritevole. Ma per essere convincente avrebbe dovuto esserne convinta anche lei. (by Francesca Magni)