cctm collettivo culturale tuttomondo Marco Tullio Cicerone
Amantium caeca iudicia sunt.
Ciechi sono i giudizi degli amanti.
Marco Tullio Cicerone
da De amicitia
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foto: Robert Mapplethorpe, White Gauze, 1984 – fair use
Marco Tullio Cicerone, nato ad Arpino nel 106 a.C. e assassinato a Formia nel 43 a.C., è stato uno dei più grandi personaggi della storia romana, figura chiave della politica, della retorica, della filosofia e della letteratura latina.
Cicerone intraprese una brillante carriera politica, salendo i gradini del cursus honorum fino a raggiungere il consolato nel 63 a.C. Si distinse come abile oratore e difensore della Repubblica romana, opponendosi alle mire espansionistiche di Giulio Cesare e alle congiure eversive di Catilina. Per il suo ruolo nella repressione della congiura di Catilina ottenne l’appellativo di pater patriae, padre della patria.
La sua carriera fu segnata da accesi scontri con potenti figure politiche, come Clodio e Publio Cornelio Clodio Pulcro, che lo fecero esiliare per un anno. Tornato a Roma, si schierò con Pompeo contro Cesare, subendo una dura sconfitta nella battaglia di Farsalo (48 a.C.). Venne poi assassinato dai sicari di Marco Antonio nel 43 a.C.
Cicerone è considerato il padre della retorica latina. Le sue opere in questo campo, come il De Inventione, l’Orator e il Brutus, influenzarono profondamente la tradizione letteraria occidentale.
Si dedicò anche alla filosofia, scrivendo opere di carattere divulgativo su temi come l’etica, la politica e la natura degli dei. Tra le sue opere filosofiche più importanti ricordiamo il De Officiis, il De Finibus Bonorum et Malorum e le Tusculanae Disputationes.
Le sue orazioni, pronunciate in tribunale o in Senato, rappresentano un capolavoro di eloquenza latina e una preziosa fonte di informazioni sulla storia e la società romana. Tra le più celebri ricordiamo le Catilinarie, l’In Verrem e la Pro Milone.
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