cctm collettivo culturale tuttomondo Lucio Fontana (Italia)
opera: Lucio Fontana, Concetto Spaziale, Attese, 1960 – courtesy Fondazione Lucio Fontana
“Ho bisogno di molta concentrazione. Cioè non é che entro in studio, mi levo la giacca, e trac! Faccio tre o quattro tagli. No, a volte, la tela, la lascio lì appesa per delle settimane prima di essere sicuro di cosa ne farò, e solo quando mi sento sicuro, parto, ed è raro che sciupi una tela; devo proprio sentirmi in forma per fare queste cose”. Lucio Fontana
Lucio Fontana (Rosario, 19 febbraio 1899 – Comabbio, 7 settembre 1968) è stato un pittore, ceramista e scultore argentino naturalizzato italiano.
Nato in Argentina, da famiglia italiana, a Milano frequentò l’Accademia di Brera dedicandosi alla scultura; rientrato a Buenos Aires redasse il Manifiesto blanco con cui pose le basi del movimento spazialista. Nei primi anni 50 realizzò tele con buchi a cui fecero seguito i celebri “tagli”.
Nelle sue realizzazioni artistiche utilizzò numerose tecniche, sia in pittura che in scultura che nella ceramica. (fonte Wikipedia)
Lucio Fontana (Rosario, 19 February 1899 – Comabbio, 7 September 1968) was an Argentine-Italian painter, ceramist, and sculptor.
Born in Argentina to Italian parents, he studied sculpture at the Accademia di Brera in Milan. After returning to Buenos Aires, he wrote the Manifesto Blanco, which laid the foundations of the Spatialist movement. In the early 1950s, he created canvases with holes, which were followed by the famous “cuts.”
He used a variety of techniques in his artistic works, both in painting, sculpture, and ceramics.
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C’è un motivo se tutti i tagli di Lucio Fontana si chiamano “Concetto Spaziale Attesa”.
Il gesto del taglio per Lucio Fontana è come una meditazione. A differenza dei buchi, che erano meccanici, ripetitivi, i tagli dovevano essere perfetti e immediati. E quindi erano preceduti da una meditazione di molto tempo, da qui il titolo “Attesa”.
La tela ha registrato il tempo che c’è stato prima di fare il taglio, è un modo per inserire la quarta dimensione dentro all’opera d’arte.
Se ci sono più tagli il titolo diventa “Attese” e con il plurale Fontana inserisce nell’opera anche il ritmo per farci capire che è passato del tempo tra un taglio e l’altro.