cctm collettivo culturale tuttomondo Lella Costa (Italia)
Il giorno in cui ti rendi conto che stai per comprare un paio di scarpe che non ti piacciono solo perché sono comode, il giorno in cui in metropolitana o sull’autobus qualcuno si alza per cederti il posto e tu ti guari intorno per capire con chi ce l’ha ma quando ti rendi conto che lo sta offrendo a te, cortese rispondi “no grazie, devo scendere alla prossima fermata” e se non riesci a dissimularti fra la folla alla fermata dopo scendi sul serio anche se in realtà te ne mancano almeno otto.
Il giorno in cui qualcuno si alza per cederti il posto e tu grata lo accetti perché non ce la fai più, e il giorno in cui nessuno si alza per cederti il posto e ti lasci andare a commenti come “che maleducazione, chissà dove andremo a finire”. Il giorno in cui il tuo medico ti dice che è ora di cominciare la terapia per l’osteoporosi e il ginecologo che ti dice di smetterla con gli ormoni perché “tanto è ormai…”.
Il giorno che gli amici dei tuoi figli smettono di darti del tu e le impiegate della usl cominciano a darti del tu e ti parlano a voce altissima e scandiscono le parole come se fossi appena venuta dallo Zimbabwe. Il giorno che vai dall’oculista per fare le ipermetrie e invece si mette a parlare di cateratte. Il giorno che paghi due volte la stessa bolletta, il giorno che compri due volte il pane, il giorno in cui ti dimentichi sia il pane sia le bollette. Il giorno in cui capisci che tuo figlio ha la stessa età di suo padre quando vi siete sposati, il giorno che in farmacia la tua amica più giovane ti chiede se anche tu hai bisogno di assorbenti e tu rispondi “guarda meno male che me lo hai ricordato, ero giusto rimasta senza” ma poi non sai dove nasconderli.
Il giorno che ti ritrovi a dire alla commessa di una boutique “lei non ci crederà ma io portavo una quaranta”. Il giorno in cui tutti continuano a ripetere “che bello, la vita si è allungata di un sacco di anni” solo che nessuno ti spiega di cosa poi te ne farai e come sopravviverai.
Il giorno in cui ti metti a fare il conto di quanti estati ti rimangono e che avranno ancora un senso di mare, di luce lunga, vino fresco, cena all’aperto, vestiti leggeri, giri in bicicletta…
In quel preciso momento sembra di capire il senso della vita e di come bisognerebbe viverla fin quando ce n’è, ma poi ti rendi conto che stai cantando come Ligabue e ti viene da ridere, e pensi “al diavolo mille volte meglio Edith Piaf: non rien de rien, Je ne regrette rien”.
Lella Costa
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foto: Lella Costa
Lella Costa (Milano, 30 settembre 1952), è un’attrice, comica, cabarettista, drammaturga, scrittrice, umorista e doppiatrice italiana, famosa soprattutto per i suoi monologhi teatrali.
Dopo aver conseguito la maturità al liceo ginnasio statale Giosuè Carducci, i suoi studi universitari in Lettere e il diploma all’Accademia dei Filodrammatici ha esordito con il suo primo monologo da attrice nel 1980. (fonte Wikipedia)
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