collettivo culturale tuttomondo Le ferite Marco Missiroli
Alcune ferite sono cosí sconfinate da contenerci tutti. Ci contiene tutti la lettera di Samir, ragazzo di 20-25 anni, scritta alla sua amata prima d’imbarcarsi dall’Egitto. La custodiva addosso in una busta di plastica. È arrivato cadavere a Pozzallo. Samir, e la sua ferita che racconta per chiunque.
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Mio adorato amore, per favore non morire, io ce l’ho quasi fatta.
Dopo mesi e giorni di viaggio sono arrivato in Libia. Domani mi imbarco per l’Italia. Che Allah mi protegga. Quello che ho fatto, l’ho fatto per sopravvivere. Se mi salverò, ti promet-to che farò tutto quello che mi è possibile per trovare un lavoro e farti venire in Europa da me. Se leggerai questa lettera, io sarò salvo e noi avremo un futuro.
Ti amo, tuo per sempre
Samir
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Marco Missiroli
Samir da Le ferite. Quattordici grandi racconti per i cinquant’anni di Medici Senza Frontiere, Einaudi, 2021
Quattordici grandi scrittori e scrittrici hanno scelto la parola “ferita”, ciascuno interpretandola a suo modo in 14 racconti regalati a Medici Senza Frontiere (MSF) per i suoi 50 anni di azione medico–umanitaria, curando le ferite degli altri in tutto il mondo.
C’è chi parla di migrazione: Jhumpa Lahiri affronta il tema del razzismo e racconta quanto può ferire il rifiuto, Melania G. Mazzucco mette a nudo la lontananza dei mondi dentro una stanza di ospedale, Hamid Ziarati, attraverso un incontro fra fuggitivi, ci fa capire che la migrazione e anche solitudine, Evelina Santangelo cerca una nuova prospettiva per guardare il dolore, nel Mediterraneo come in una pandemia, Helena Janeczek ci porta in una terra lacerata linguisticamente e culturalmente, Diego De Silva, sbeffeggiando i luoghi comuni sovranisti, descrive la violenza di una società cieca e Marco Missiroli decide di scomparire per lasciare il posto alle parole vere di un naufrago morto in mare.
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Le ferite Marco Missiroli