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Laia Jufresa (Messico)

24/05/2020 By carlaita

centro cultural tina modotti Laia Jufresa

Appena si siedono, Chela decreta: Ora parliamo di cose felici. Sul tavolo ci sono le crépes, due piatti e un assaggio della collezione di marmellate di Chihuahua. L’acqua del rubinetto in una brocca. A Marina, che non usa mai il tavolo, sembra tutta una simulazione, e oscilla tra l’attrazione e la ripugnanza. Inizia tu, dice Chela.

Invento colori, è la prima cosa felice che viene in mente a Marina.
Con la pittura?
Con le parole.

Per esempio?
Per esempio. a questo ci ho pensato poco fa, non so ancora se funziona, ma: nettrico.
È il nero illuminato delle grandi città.
Nero elettrico?
Esatto. Uau. Ne hai altri?
Rosta è il rosa chiaro che resta sotto una crosta quando si stacca, hai presente? Sì!
Giarco è il giallo sporco dei bordi dei marciapiedi.
Tramontarancio è l’arancio di un tramonto. Biancumero è il bianco effimero della schiuma.
Isabel fa segno di sì con il dito indice perché ha la bocca piena.
Continua, chiede ruotando il polso.
Verdatto è il colore del discorso ecologico: il verde ricatto.
Geniale!
Rossido è il rosso delle cose ossidate. Ospitacchio è il verde pistacchio degli ospedali. Arcobalzina è il colore complicato delle macchie di benzina sull’asfalto, capito quale?

Sei una vera poetessa, conclude Isabel: E non è mica una cosa da tutti.

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Ni bien se sientan, Chela decreta: Ahora vamos a hablar de cosas felices. En la mesa tienen las crepas, dos platos y una muestra de la colección de mermeladas de Chihuahua. El agua de garrafón en una jarra. Marina, que nunca usa la mesa, siente que todo es un simulacro y oscila entre la atracción y la repugnancia. Tú empiezas, dice Chela.

Invento colores, es lo primero que se le ocurre a Marina.
¿Con pintura?
Con palabras.

Como… éste lo pensé hace rato, todavía no sé si funciona, pero: néctrico. Es el negro iluminado de las grandes ciudades.
¿Negro eléctrico?
Exacto.
Órale. ¿Tienes más?
Rostra es el rosa darito que queda abajo de una costra que te arrancas, ¿ubicas?
¡Sí!
Amucio es el amarillo sucio de las franjas en las banquetas. Atardaranja es el naranja de un atardecer. Blancúmero es el blanco efímero de la espuma.
Isabel hace sí con el dedo índice porque tiene la boca llena. Síguele, pide meneando la muñeca.
Verdaje es el color del discurso ecológico: el verde chantaje.
¡Genial!
Róxido es el rojo de lo oxidado. Hospitache es el verde pistache de los hospitales. Aceitiris es el color complicado de las manchas de aceite en el pavimento, ¿lo ubicas?

Eres poeta, concluye Isabel: Y eso no se da en maceta.
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Laia Jufresa, Umami, Edizioni SUR -frammento – Umami Editorial Kindberg- fragmento

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