collettivo culturale tuttomondo La storia di petaloso
La storia di petaloso: Matteo e il suo errore bello
Tutto comincia un giorno di Febbraio del 2016, un giorno normale, nella 3° C della scuola primaria O. Marchesi di Copparo, un piccolo paese in provincia di Ferrara.
Durante un esercizio in classe i bambini devono associare due aggettivi ad alcune parole date dalla Maestra Margherita, docente brillante, con il senso dell’umorismo ed il ciuffo sempre colorato.
Al piccolo Matteo, 8 anni, cercando le parole migliori per descrivere un fiore, viene in mente di scrivere: “profumato e petaloso”. Petaloso, per Matteo, un bimbo piuttosto sveglio appassionato di natura ed animali, vuol significare “con molti petali, pieno di petali”, o almeno per lui è un modo semplice e veloce per esprimere questo concetto.
La Maestra Margherita deve segnare l’errore ma, dimostrando con una piccola ricerca sul vocabolario che questa parola non esiste, completa il giudizio descrivendolo come “errore bello”, perché in effetti Matteo non ha fatto altro che applicare una regola grammaticale. I bambini non sono soddisfatti: la parola non c’è sul vocabolario, ma come fa un nuovo termine ad entrarvi? Matteo è convinto che se una cosa non c’è allora si può inventare! La maestra Margherita rimane al gioco e invita Matteo e la sua classe a scrivere una lettera all’Accademia della Crusca, l’istituto nazionale per la salvaguardia e lo studio della lingua italiana, per chiedere il riconoscimento della parola “Petaloso”. Detto e fatto…
Dopo solo 2 settimane, il 23 febbraio 2016, arriva inaspettata la risposta dell’Accademia, che giudica la Parola ben formata e utilizzabile nella lingua Italiana, specificando però che, per entrare nel Dizionario, deve essere usata, diffusa e utilizzata da tante persone e il suo significato riconosciuto da tutti.
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Photo by William Warby on Unsplash
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