cctm collettivo culturale tuttomondo Isaac Bashevis Singer (Polonia)
«In una goccia d’acqua possono esserci miriadi di mondi simili.»
«Non annegano?» chiedeva Shosha.
Al fine di non complicare troppo le cose, dicevo: «Sanno nuotare tutti».
Isaac Bashevis Singer
da Shosha, Longanesi, 1978
foto: Ashleyinwanderland – fair use
traduzione: Mario Biondi
Shosha è la compagna di giochi del piccolo Aaron Greidinger, figlio del rabbino della via Krochmalna, a Varsavia. A Shosha, che lo ascolta con la meravigliosa stupefazione dei semplici, Aaron racconta storie fantastiche, fiabe, storie d’amore che non oserebbe raccontare a nessun altro. Ma l’incanto si spezza. La prima guerra mondiale è alle porte, il padre di Aaron è costretto a lasciare la città… Tornato a Varsavia ormai adulto e deciso a diventare scrittore, Aaron si getta nella vita febbrile della capitale, frequentando i circoli artistici, partecipando ai fermenti politici e inseguendo le promesse d’amore di molte donne. E sarà proprio una di queste, per capriccio, a trascinare Aaron nei luoghi della sua infanzia, in via Krochmalna, nel ghetto. “Shosha” può essere letto in molti modi: come la parabola dell’ebreo sradicato, come la storia di un’educazione sentimentale, come il viaggio iniziatico di un artista, ma forse il modo più giusto è proposto dallo stesso autore. Alla domanda “Che storia è quella narrata in Shosha?” Singer rispose: “Una storia d’amore”.
Isaac Bashevis Singer (Leoncin, 1903 – Miami, 1991) è stato uno scrittore e traduttore polacco naturalizzato statunitense, Premio Nobel per la Letteratura nel 1978,
Figlio di un rabbino chassidico, crebbe in un ambiente profondamente religioso e tradizionale, che influenzò profondamente la sua opera letteraria.
Nato nei pressi di Varsavia, Singer trascorse l’infanzia tra Leoncin e Radzymin, per poi trasferirsi a Varsavia dove il padre dirigeva una corte rabbinica. Nel 1935, a causa dell’ascesa del nazismo, emigrò negli Stati Uniti, stabilendosi a New York. Qui continuò a scrivere in yiddish, diventando una voce di riferimento per la diaspora ebraica e per la letteratura mondiale.
Singer fu insignito del Premio Nobel per la Letteratura nel 1978, primo autore yiddish a ricevere questo riconoscimento, per la sua “arte narrativa appassionata, che con radici nella tradizione culturale ebraico-polacca rende viva la condizione umana universale”. Ottenne anche due National Book Award e numerosi altri premi e onorificenze, tra cui otto lauree ad honorem.
La produzione di Singer comprende romanzi, racconti, libri per bambini e saggi. Tra i suoi romanzi più noti:
Satana a Goray (1935)
La famiglia Moskat (1950)
Il mago di Lublino (1960)
Nemici: una storia d’amore (1972)
Shosha (1978)
Ombre sull’Hudson (2000, postumo)
Celebri anche le raccolte di racconti come Gimpel l’idiota (1957), Un amico di Kafka (1970), Una corona di piume (1973) e numerosi libri per ragazzi, tra cui Zlateh la capra (1966).
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cctm In una goccia d’acqua