cctm collettivo culturale tuttomondo Henri Cartier Bresson (Francia)
foto: Henri Cartier Bresson, Scanno, 1951. Foto Fondation HCB/Magnum Photos – fair use
Henri Cartier-Bresson (Chanteloup-en-Brie, 1908 – Montjustin, 2004) è stato un fotografo francese, considerato un pioniere del fotogiornalismo, tanto da meritare l’appellativo di “occhio del secolo”.
Nato in una famiglia dell’alta borghesia francese, Cartier-Bresson si avvicina inizialmente alla pittura grazie allo zio Louis e studia con maestri come Jacques-Émile Blanche e André Lhote, entrando in contatto con i surrealisti francesi. Il suo interesse per la fotografia nasce solo nei primi anni ’30, dopo essere rimasto folgorato da uno scatto di Martin Munkacsi, che gli fa intuire il potere espressivo della fotografia. Nel 1932 acquista una Leica 35mm con lente 50mm, che diventerà la sua compagna inseparabile per molti anni.
Cartier-Bresson è celebre per il concetto di istante decisivo: la capacità di cogliere il momento esatto in cui la realtà si rivela nella sua massima espressività, unendo rigore compositivo e spontaneità. Le sue fotografie sono caratterizzate da uno stile asciutto, realista e immediato, in cui la composizione geometrica, appresa dagli studi cubisti, si fonde con l’imprevedibilità e la sorpresa tipiche del surrealismo.
Negli anni ’30 lavora anche nel cinema, collaborando come assistente con Jean Renoir e dirigendo alcuni documentari.
Durante la Seconda guerra mondiale entra nella Resistenza francese, viene catturato dai nazisti e imprigionato, ma riesce a fuggire e continua a documentare la guerra e la liberazione di Parigi.
Nel 1947, insieme a Robert Capa, David Seymour, George Rodger e William Vandivert, fonda la celebre agenzia Magnum Photos, punto di riferimento mondiale per il fotogiornalismo.
Da quel momento Cartier-Bresson viaggia in tutto il mondo, realizzando reportage che raccontano la storia e la quotidianità di popoli e nazioni.
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