collettivo culturale tuttomondo Guido Morselli (Italia)
6 novembre 1959
Tutto è inutile.
Ho lavorato senza mai un risultato; ho oziato, la mia vita si è svolta nella identica maniera. Ho pregato, non ho ottenuto nulla; ho bestemmiato, non ho ottenuto nulla. Sono stato egoista sino a dimenticarmi dell’esistenza degli altri; nulla è cambiato né in me né intorno a me. Ho amato, sino a dimenticarmi di me stesso; nulla è cambiato né in me né intorno a me. Ho fatto qualche poco di bene, non sono stato compensato; ho fatto del male, non sono stato punito. – Tutto è ugualmente inutile.
Everything is useless.
I worked without ever a result; I idled, my life has gone in the exact same way. I prayed, I got nothing; I swore, I got nothing. I was selfish until I forgot about the existence of others; nothing has changed neither in me nor around me. I loved, until I forgot myself; nothing has changed neither in me nor around me. I did a little good, I wasn’t compensated; I did wrong, I wasn’t punished. – Everything is equally useless.
Guido Morselli
da Diario, Adelphi, 1988
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foto: Guido Morselli
traduzione: Carla
Guido Morselli (Bologna, 15 agosto 1912 – Varese, 31 luglio 1973) è stato uno scrittore italiano.
Fu autore di romanzi e saggi che furono pubblicati solo a partire dal 1974, dopo la sua morte, a causa dell’accoglienza sfavorevole delle case editrici … continua a leggere su Wikipedia
Guido Morselli (August 15, 1912 – July 30, 1973) was an Italian novelist and essayist.
All his novels and essays were posthumously published after Morselli committed suicide in 1973. Morselli is an eclectic author whose oeuvre contains specimens of different genres … keep on reading Wikipedia
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A partire dal 1938, e fino alla morte, avvenuta nel luglio del 1973, Guido Morselli tenne un diario, dove annotava le sue riflessioni sui temi più svariati. Con il suo atteggiamento di eterno dilettante, che doveva poi rivelarsi, dopo la morte, un talento ben più saldo di quello di tanti suoi illustri contemporanei, Morselli prende spunto dalle sue letture, dagli incontri, dai fatti della sua vita per chiarire a se stesso, innanzitutto, che cosa pensare. E spesso, in queste pagine, pensa con la mente dei suoi personaggi, permettendoci così di addentrarci per una via privilegiata nel suo mondo speculativo e fantastico, oltre che nei suoi procedimenti narrativi. C’è una freschezza, e un’acutezza, in queste note di diario, che subito ricolleghiamo al memorabile narratore dei romanzi e al delicato tessuto di pensiero che questi sottintendono. Come anche vi ammiriamo un’agilità mentale e l’innata capacità di schivare quelle trappole che ogni epoca presenta come obbligatorie. Al tempo stesso, attraverso i sogni e le annotazioni di carattere più intimo, si apre qui uno spiraglio prezioso sulla persona Guido Morselli.