collettivo culturale tuttomondo Guglielmo Aprile (Italia)
Passaggio alle Cinque Terre (estate 2019) di Guglielmo Aprile
La risacca su questa spiaggia ha un suono
sordo, cupo, un bramito prolungato
quasi animale, quando le sue gole
aspirano ciottoli e li rovesciano
sulla battigia, in una ininterrotta
ruminazione uniforme; ogni istante
il mare ingoia e vomita i suoi figli
senza numero, e spande il suo respiro
stanco, pesante di belva che dorme
da millenni. Voce possente: sale
da un regno inabissato sui fondali
in cui ho abitato, forse alga o pesce,
ho nuotato in una città sommersa
prima di nascere; voce che sembra
ora chiamarmi, sussurrarmi “Vieni,
non indugiare, torna a queste acque
e lascia che ti trascinino al largo”.
Riomaggiore
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opera: Telemaco Signorini, Veduta di Riomaggiore (1870-1880) – Collezione Privata
Guglielmo Aprile è nato a Napoli nel 1978.
Attualmente vive a Verona. È stato autore di alcune pubblicazioni di poesia (“Il dio che vaga col vento”, 2008; “Primavera indomabile danza”, 2013; “L’assedio di Famagosta”, 2015; “Il talento dell’equilibrista, 2018; “Elleboro”, 2019; “Farsi amica la notte”, 2020) e di studi critici sulla poesia del Novecento e su alcuni classici della tradizione letteraria italiana.
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L’artista che scoprì le Cinque Terre. Telemaco Signorini e Riomaggiore
Nella seconda metà dell’Ottocento, Telemaco Signorini si stabilì alla Spezia per portare avanti i suoi studi pittorici sull’interazione tra luci e ombre. Insieme ad alcuni colleghi e compagni di corrente artistica riteneva che sulle rive del Golfo dei Poeti si verificassero le condizioni ideali per perfezionare la tecnica di pittura che i cosiddetti macchiaioli stavano definendo: l’accostamento di “macchie” di colore fortemente contrastanti, nel rifiuto delle forme definite e perfette della pittura classica.
Non sono pochi i quadri del Signorini ambientati nella cittadina capoluogo, ma i migliori dipinti in zona hanno sicuramente Riomaggiore come protagonista.
Le strade scure e strette, le frustate di sole che riescono a infilarsi tra i tetti, la malinconia delle scalinate, la pace delle piccole piazze, i colori pastello delle case e forti della natura: tutti elementi tipici degli abitati delle Cinque Terre e perfetti per la poetica artistica di Telemaco Signorini. Fu grazie a queste caratteristiche che Riomaggiore finì per giocare un ruolo fondamentale non solo nell’arte del pittore toscano, ma nella definizione del canone pittorico della scuola macchiaiola.