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Guglielmo Aprile Insegnamento del salice

16/09/2024 By carlaita

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Insegnamento del salice di Guglielmo Aprile (Napoli, 1978)

Di tutti gli alberi il più saggio è il salice,
dal corpo così esile, cedevole
alle correnti, lui che ha rinunciato
a combattere, lui che anziché opporvisi
la corsa delle acque la asseconda:
solo così non ne verrà travolto;
mite maestro, ha compreso che è
nella resa il segreto della forza
e che all’infuori del capitolare
non esiste vittoria. Imita il salice,
quando la piena monta e si accanisce,
pensa a quanto in realtà tenaci e salde
siano le sue radici, che difendono
l’orlo scosceso di un’ansa fangosa
del fiume che non cessa mai di scorrere,
anche se così sottili a vederle,
quasi indifese, che un’ondata appena
più alta basterebbe, in apparenza,
a strapparle via – e invece esse resistono.

da Quando gli alberi erano miei fratelli, Edizioni Tabula fati, 2024

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Questa raccolta si snoda intorno a un unico filo conduttore, perseguito con coerenza tanto a livello tematico che stilistico: il rapporto dell’uomo con gli alberi, esplorato nei suoi ramificati legami con il mito e con la storia delle religioni, si fa spunto per un viaggio lirico nell’universo vegetale, alla ricerca di un’intima comunione tra l’io e lo spirito vivente che pervade boschi e campagne e che in foglie, radici e fili d’erba palpita.

Gli alberi si elevano così a confidenti fraterni e privilegiati, complici di un’avventura esistenziale, testimoni di un dialogo accorato, colmo di nostalgia e deferenza, che l’anima intrattiene con i rappresentanti della loro famiglia: camminando in luoghi appartati, la loro presenza può ancora dare l’illusione di essere vicini ad epifanie e rivelazioni, resuscitando almeno in parte il sentimento primordiale di una consonanza profonda tra l’individuo e la natura.

Guglielmo Aprile è nato a Napoli nel 1978. Attualmente vive ad Ischia, dove si è trasferito per lavoro.

È stato autore di alcune raccolte di poesia, tra le quali Il dio che vaga col vento (Puntoacapo Editrice, 2008), Nessun mattino sarà mai l’ultimo (Zone, 2008), L’assedio di Famagosta (Lietocolle, 2015); Il talento dell’equilibrista (Ladolfi, 2018); Elleboro (Terra d’ulivi, 2019); Il giardiniere cieco (Transeuropa, 2019); Falò di carnevale (Fara, opera 1ª classificata al concorso Narrapoetando 2021); Il sentiero del polline (Kanaga, opera 1ª classificata al premio “Arcore” 2021); Thanatophobia (Progetto Cultura, opera 1ª classificata al premio “Mangiaparole” 2021); per la saggistica, ha collaborato con alcune riviste con studi su D’Annunzio, Luzi, Boccaccio e Marino, oltre che sulla poesia del Novecento.

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