collettivo culturale tuttomondo Giuseppe Settanni (Italia)
di Giuseppe Settanni (Italia)
per cui
se volessi divagare
chiariamoci:
non proprio paura
è solo che
è vero,
tra le piante
ho imparato a fuggire
ma non so spiegarlo
esiste
per qualcuno
la fermata giusta?
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da Affreschi strappati, Ensemble, 2022
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foto: Giuseppe Settanni
Giuseppe Settanni è nato a San Giovanni Rotondo nel 1981 e vive a Fano (PU).
Laureato in Giurisprudenza, è avvocato e docente universitario presso l’Università di Urbino. Prima di Affreschi strappati (Edizioni Ensemble, 2022) ha pubblicato la silloge poetica Blu (Edizioni Ensemble, 2019 – Premio Anselmo Filippo Pecci). Con la poesia Fratture non scomposte è risultato vincitore al Premio Nazionale di Poesia Inedita Ossi di Seppia 2019 e con la lirica Il museo delle mancanze ha vinto il Premio Ariodante Marianni 2020; il suo testo Delirio dell’amore bestiale, invece, gli è valso il Premio Roberta Perillo al Concorso Ciò che Caino non sa 2020, mentre con la composizione Il richiamo è risultato vincitore assoluto al Premio Besio 1860.
Ha ricevuto il Gran premio della giuria nel concorso I colori dell’anima (con In un logaritmo) e la sua poesia visiva Dialoghi è stata esposta alla Biennale di arte contemporanea “Luglio a Palazzo Merizzi 2021”.
Suoi testi sono pubblicati su vari blog e siti letterari, quali Poesia del nostro tempo, Poetarum silva, L’Altrove – Appunti di poesia, La presenza di Erato, Calcio alla poesia, Margutte, l’angolo Poesia del quotidiano La Repubblica, Inverso – Giornale di poesia, Poliscritture, l’Angolo degli inediti di Stampa 2009, Neobar, Bibbia d’asfalto – Poesia urbana e autostradale, Poetry factory, Il ponte delle parole e Le stanze di carta.
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Cosa fa di un verso, una poesia? Cosa rende un uomo, anche un poeta?
Sono queste le domande da porsi al termine di Affreschi strappati, terza pubblicazione di Giuseppe Settanni, arrivata un po’ insieme alla stessa maturità anagrafica dell’autore. Forse perché, già dal titolo, si avvertiva un senso di rottura, un piccolo momento – o motivo? – di ribellione, un’inquietudine non ancora risolta, ma finalmente rivelata.
Come fece l’immenso Montale negli ultimi anni di vita e in risposta a coloro che incessantemente chiedevano cosa la poesia fosse, quale atto – umano o divino – la rendesse tale, dopo questo libro è lecito ancora domandarselo. Se lo chiede il lettore, ma ancor prima l’autore.
Poiché è l’autore il primo destinatario del suo stesso poiéin. Poiché la riflessione sul linguaggio, determinante nella poesia di Settanni, qui diventa umanamente urgente. Poiché da questi versi emerge prepotente una curiosità nuova, rinvenire chi si cela dietro la poesia, e poi ancora dietro il poeta. Come in un gioco di scatole cinesi. Come se la poesia, l’arte, si potessero spiegare empiricamente. O psicanaliticamente.
Ma il poeta ha la straordinaria dote di affrontare tutto con naturale leggerezza … by Ilaria Triggiani dalla postfazione di Affreschi strappati
collettivo culturale tuttomondo Giuseppe Settanni (Italia)