cctm collettivo culturale tuttomondo Gavino Ledda (Italia)
Il 7 gennaio 1944 mi trovai per la prima volta sui banchi di scuola, con tre mesi di ritardo rispetto ai miei compagni. Entravo nei sei anni legali mentre compivo solo i cinque anni biologici. Gli anni, però, li compivo entro il ’44 e la maestra mi dovette accettare. I primi giorni i compagni mi prendevano in giro e sghignazzavano sulla mia ignoranza. Tutti, maschi e femmine, erano più grandi di me. Molti erano ripetenti. E nei miei confronti erano spavaldi: sapevano già far bene le aste, scrivere e leggere le vocali e le consonanti. Per fortuna come compagno di banco mi toccò Pizzènte, che avendo la mia stessa età si era presentato in classe nello stesso giorno. Per noi la maestra fu costretta a ritornare alle aste. E almeno con lui per un po’ potei condividere la mia soggezione e timidezza, cui lui ben presto reagì con aria quasi di sfida: da alunno scapestrato che avrebbe voluto apprendere tutto fuorché a leggere e scrivere.
Gavino Ledda
incipit de Padre padrone. L’educazione di un pastore, Feltrinelli, 1975
Gavino Ledda (Siligo, 30 dicembre 1938) è uno scrittore e poeta italiano, studioso e profondo conoscitore della lingua italiana e della lingua sarda.
È conosciuto soprattutto per la sua opera autobiografica Padre padrone (1975) e per aver diretto e interpretato il film Ybris. Ha il ruolo principale in Assandira, film di Mereu (2020) adattato dal libro di Angioni … continua a leggere su Wikipedia
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Gavino Ledda, Padre padrone. L’educazione di un pastore, Feltrinelli, 1975
Il legame di sangue come unico vincolo per la formazione e la preparazione alla vita adulta, la legge del patriarcato che rende un figlio schiavo, l’asprezza della natura sarda dal sapore deleddiano, la ribellione che cova, la voglia di affrancarsi e di essere libero, la lotta, la meravigliosa scoperta di quanto possa essere rigenerante per l’uomo la cultura; è questa la storia autobiografica di “Padre padrone”, bellissimo e crudo romanzo del 1975, la storia del suo autore, Gavino Ledda, il pastore-scrittore che funge da narratore interno.
“Padre-padrone” è un libro di successo entrato a pieno diritto nell’olimpo letterario soprattutto perché è riuscito a raccontate con estrema intelligenza e profondità il rifiuto della “sacralità” del passaggio di testimone da padre a figlio, di quella perversa e malsana giustificazione delle imposizioni e delle sopraffazioni in nome del sangue e dalla tradizione da custodire a tutti i costi.(by Annalina Grasso)
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