cctm collettivo culturale tuttomondo Fabrizio De Andrè La solitudine
Nel 1996 De André pubblico l’album “Anime Salve”, scritto a quattro mani con l’amico e collega Ivano Fossati. Durante un concerto spiegò il significato di quell’album come una sorta di elogio della solitudine, attraverso un breve discorso contenuto nel disco “Ed avevamo gli occhi troppo belli”.
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“(la solitudine) si sa, non tutti se la possono permettere: non se la possono permettere i vecchi, non se la possono permettere i malati. Non se la può permettere il politico: il politico solitario è un politico fottuto di solito. Però, sostanzialmente, quando si può rimanere soli con sé stessi, io credo che si riesca ad avere più facilmente contatto con il circostante, e il circostante non è fatto soltanto di nostri simili, direi che è fatto di tutto l’universo, dalla foglia che spunta di notte in un campo… fino alle stelle.”
Fabrizio De Andrè
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opera: Paul Delvaux , Solitudine, 1955
Fabrizio De André (Genova, 1940 – Milano, 1999) è stato un cantautore italiano.
Considerato uno dei più importanti, influenti e innovativi cantautori italiani, è conosciuto anche con l’appellativo di Faber che gli dette l’amico Paolo Villaggio, con riferimento alla sua predilezione per i pastelli e le matite della Faber-Castell, oltre che per l’assonanza con il suo nome, e talvolta come “il cantautore degli emarginati” o il “poeta degli sconfitti”.
In quasi quarant’anni di attività artistica, De André ha inciso quattordici album in studio, più alcune canzoni pubblicate solo come singoli e poi riedite in antologie. Molte sue canzoni raccontano storie di emarginati, ribelli e prostitute, e alcune per il loro valore poetico sono accolte da antologie scolastiche già dai primi anni settanta. I testi hanno meritato a De André l’elogio del poeta Mario Luzi.
Insieme a Bruno Lauzi, Gino Paoli, Umberto Bindi e Luigi Tenco, è uno degli esponenti della cosiddetta scuola genovese, un nucleo di artisti che rinnovò profondamente la musica leggera italiana. È l’artista con il maggior numero di riconoscimenti da parte del Club Tenco, con sei Targhe e un Premio Tenco. Nel 1997 gli venne conferito il Premio Lunezia per il valore musical-letterario del brano Smisurata preghiera. La popolarità e l’alto livello artistico del suo canzoniere hanno spinto alcune istituzioni, dopo la sua morte, a dedicargli vie, piazze, parchi, teatri, biblioteche e scuole. (fonte Wikipedia)
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